Tumori, -30% con la prevenzione

La Lilt organizza la prossima settimana visite gratuite al seno e alla prostata


Sandra Mattei


TRENTO. Il tumore alla mammella è la più frequente causa di morte per cancro nelle donne trentine, ma la mortalità per fortuna è in diminuzione: dal 18% del 2008 sui casi totali è passata al 16,6% del 2009. In calo anche il tumore ai polmoni nei maschi (dal 19,3% al 18,5%). Dati dell'ultimo rapporto epidemiologico provinciale, aggiornato al 2009, che dimostrano l'importanza della prevenzione.
Combattere i tumori si può, e lo confermano i dati che fotografano i decessi nella popolazione trentina, grazie al rapporto epidemiologico fornito dal responsabile dottor Silvano Piffer. Il fatto che siano i tumori alla mammella e ai polmoni a diminuire, conferma il successo della campagna di informazione contro il fumo e di screening per la mammografia. In prima linea per la diagnosi precoce è la Lilt (Lega per la lotta contro i tumori) che si appresta ad effettuare la Settimana nazionale per la prevenzione oncologica, da lunedì 14 a sabato 19 marzo.
Per una settimana, sarà possibile richiedere una visita per le donne escluse dallo screening dell'Azienda sanitaria, cioè che abbiano tra i 30 e i 49 anni e più di 70 anni e per gli uomini sopra i 50 anni per la prevenzione del tumore alla prostata. La prenotazione delle visite si effettua al Centro prevenzione di Trento, tel. 0461 932758 o via e mail a: centroprevenzione@lilttrento.it. A Riva del Garda la prevenzione per la prostata e il cavo orale si prenota alla Delegazione Lilt, al tel. 0464 557362.
Commenta Mario Cristofolini, presidente della Lilt: «In Trentino la campagna di screening per le donne tra i 50 e i 79 anni sta dando risultati positivi, visto che nel 2008 ben il 79% ha aderito alla mammografia e tra queste sono 109 i casi diagnosticati. Anche per i maschi, la mortalità di tumori al polmone è diminuita, grazie alla campagna sui danni del fumo. La prevenzione evita l'insorgere di una notevole percentuale di cancri: l'Organizzazione mondiale della sanità calcola che sia possibile prevenire il 30% di nuovi casi e di curarne un ulteriore 30%, con possibilità di guarigione, se individuati attraverso la diagnosi precoce, al 58%». La prevenzione primaria, ricorda Cristofolini, vuol dire adottare stili di vita sani. «Si tratta - ricorda - di eliminare i fattori a rischio come l'assunzione di alcol, fumo, alimentazione scorretta, sedentarietà e errata esposizione alle radiazioni ultraviolette». Ecco alcuni dati che danno l'idea dell'attività della Lilt: nel 2010 sono state 3.891 le visite di diagnosi precoce e 3.500 i trentini sottoposti alla prevenzione del melanoma (25 mila le lesioni esaminate), 344 le consulenze psicologiche, 3.218 le notti offerte nella casa d'accoglienza. Come precisa l'oncologo Enzo Galligioni (vedi pezzo a fianco, ndr.), va detto che grandi passi avanti hanno fatto le cure, associando la chirurgia alla chemioterapia.
E per chi fosse interessato alla dieta anticancerogena, la più sana è quella con frutta e verdura, mentre aumentano il rischio di tumore l'alcol (alla bocca, laringe, faringe, esofago, fegato, mammella), il calcio (prostata), i grassi animali (colon). Un buon metodo è la regola dei 5 colori per 5 porzioni: mangiare in parti uguali cibi di colori viola, rosso, giallo, arancione e verde. Rispettare i pasti principali, ed evitare di saltarli, perché mangiare un panino, di piccolo volume, ma alto contenuto calorico, è la cosa peggiore.

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