Vallarsa

Trucco della calamita, camionista scoperto: multa di 1.700 euro

Con un magnete ha manomesso il cronotachigrafo del Tir per evitare l’obbligo della sosta


di Gianluca Marcolini


VALLARSA. Ci sono camion che se ne stanno fermi eppure viaggiano belli spediti. Non si tratta di una magia, bensì di un crimine e anche piuttosto grave. È la truffa del cronotachigrafo, purtroppo sempre più frequente stando ai riscontri delle forze dell’ordine.

L’ultimo caso, sulle strade trentine, è venuto alla luce di recente in Vallarsa dove i carabinieri della locale stazione e la polizia municipale sono riusciti a stanare un camionista serbo che stava facendo la spola fra Rovereto e Vicenza. Il suo camion, stando al tracciato del tachigrafo collocato a bordo del mezzo, risultava fermo dal giorno prima in rispetto della norma che obbliga il camionista a prendersi delle pause e a non guidare in maniera continuativa oltre una certa soglia di ore e di chilometri. Il mezzo pesante, in realtà, era in movimento nel momento in cui è stato fermato dai carabinieri che hanno poi chiesto aiuto ai vigili urbani di Vallarsa - specializzatisi contro questo tipo di reati che è sempre più diffuso sulle strade della vallata - per controllare, con la loro attrezzatura specifica, la regolarità dei tracciati registrati dal cronotachigrafo. L’analisi ha portato alla luce una evidente contraffazione e il guidatore serbo, messo alle strette dai carabinieri, ha ammesso la presenza del magnete sulla scatola del cambio al fine di alterare l’invio dei dati alla centralina digitale e consentire, così, al camionista di proseguire alla guida del suo camion ben oltre il limite di tempo fissato dalla legge. L’uomo, un trentacinquenne serbo, è stato multato di 1700 euro, che ha dovuto versare subito e in contanti, più i 50 euro e passa per il divieto di transito (i camion più grandi non possono circolare sulla statale della Vallarsa). I carabinieri gli hanno intimato di lasciare velocemente il territorio italiano, pena il sequestro del mezzo. Al camionista non è rimasto altro che risalire sul proprio “bestione” e partire in direzione del confine di Stato.

Purtroppo la truffa del tachigrafo è sempre più diffusa, anche sulle nostre strade, soprattutto su quelle dove si pensa che il controllo sia minore mentre così non è, come si è visto grazie alla brillante operazione messa a segno da carabinieri e polizia municipale. Per fortuna, però, la grandissima maggioranza di chi fa questo mestiere lo fa in maniera seria e onesta.

Non si tratta solamente di una questione formale: chi guida senza rispettare i limiti di orario e di distanza rappresenta un pericolo per tutti. Ecco perché le forze dell’ordine si stanno concentrando sempre di più per fronteggiare questa che ormai è una piaga.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano

Il caso

Chico Forti lascia il carcere a Miami, rientro in Italia più vicino: "Per me comincia la rinascita"

Da ieri il 65enne trentino, condannato all’ergastolo per omicidio, è trattenuto dall'Immigrazione Usa: nelle scorse ore firmato l’accordo per scontare la pena in Italia. Lo zio Gianni: "Speriamo in tempi brevi"

LA PROCEDURA. La sentenza Usa sarà trasmessa alla Corte d'Appello di Trento
IL RIMPATRIO. Il ministro Nordio: «Chico Forti, lavoriamo per il suo ritorno in Italia il prima possibile»
IL PRECEDENTE Nordio: "Gli Usa non dimenticano il caso Baraldini"
COMPLEANNO Chico Forti, 64 anni festeggiati in carcere: "Grazie a chi mi è vicino" 
IL FRATELLO DELLA VITTIMA Bradley Pike: "E' innocente"

CASO IN TV La storia di Chico in onda negli Usa sulla Cbs