sicurezza

Trento, telecamere in rete per combattere i furti

Il progetto farà confluire in un «cervellone» le immagini di tutta la provincia collegando gli impianti di videosorveglianza. Appello ai cittadini: segnalate


di Mara Deimichei


TRENTO. Sempre più uomini in strada, controlli preventivi incrementati e un potenziamento del sistema di videosorveglianza. Soprattutto un sistema di videosorveglianza unificato a livello provinciale con tutte le immagini fatte confluire in un «cervellone» centrale a cui fare tutti riferimento. Che il problema dei furti esista non lo nega nessuno, tanto che i colpi dei topi d’appartamento sono stati l’argomento principale di confronto fra i membri del comitato per l’ordine e la sicurezza che è stato ospitato ieri al commissariato del governo. Attorno allo stesso tavolo di sono trovati così il padrone di casa Squarcina, il colonnello dei carabinieri Graziano, il questore D’Ambrosio, il tenente colonnello Pisanello della Finanza, il comandante della polizia locale Giacomoni, il sindaco del capoluogo Andreatta e l’assessore provinciale Daldoss.

«Ricette» miracolose contro i furti non ne sono state trovate ma sarebbe stata un’impresa impossibile. Si tratta di un fenomeno che con frequenze più o meno intense, c’è sempre stato. Ed è massimo, questo è stato detto e ripetuto, l’impegno da parte di tutti per fronteggiarlo. Si cerca di puntare quindi al tempo stesso sulla prevenzione e sulla repressione. E la prevenzione si palesa nel maggior numero di agenti e carabinieri in strada, a fare servizi di controllo.

Un più 10 per cento - questo è il dato riportato dal comandante provinciale dei carabinieri Graziano - nelle attività di controllo. E il questore D’Ambrosio ha annunciato di aver incaricato un nuovo funzionario (appena arrivato in questura) di occuparsi dei servizi relativi al controllo del territorio. Insomma le forze dell’ordine ci sono e mettono in campo tutto il possibile per rispondere alla richiesta di maggior sicurezza che arriva dai cittadini.

«Stiamo lavorando - a spiegato Graziano - per cercare di dare risposte concrete. Anche solo un furto è un problema che deve essere affrontato con serietà come facciamo. Ma mi sento di rivolgere anche un appello ai cittadini a non demoralizzarsi a non pensare che fare la denuncia sia una cosa inutile. Tutte le informazioni possono aiutarci nella nostra attività ed è per questo che è importante che ci sia la massima collaborazione».

Tema, questo, che viene sottolineato anche dal questore. «Ritengo che sia importantissima - ha spiegato D’Ambrosio - una sempre maggior collaborazione da parte dei cittadini che possono dare informazioni fondamentali. Penso a furti che hanno visto i ladri infrangere vetri. Facendo quindi rumore. Ecco una telefonata in quel frangente poteva essere molto utile».

Insomma un’unione di forze, una convergenza di intenti nel nome della sicurezza collettiva. E con anche la tecnologia che può fornire un valido aiuto sul fronte della repressione. Con il discorso che si è spostato - in seno al comitato - ai sistemi di videosorveglianza. «Il progetto che permette i controlli sulle targhe è in itinere e in potenza può avere un buon sviluppo», commenta il questore, mentre il colonnello dei carabinieri sottolinea come di questi sistemi sia necessario curare anche la manutenzione perché altrimenti rischiano di essere inutili.

E si guarda al futuro - si spera prossimo - con una cervellone che raccolga tutte le immagini che arrivano dai sistemi di controllo muniti di telecamere che ci sono sul territorio provinciale. Un progetto che dovrebbe quindi mettere in rete tantissime informazioni che poi sarebbero consultabili da tutte le forze dell’ordine. Permettendo in questo modo di incrociare dati e movimenti. A sostenere l’onore dell’intera iniziativa, la Provincia.

E quindi una riflessione del colonnello Graziano. «Si vive - dice - in una realtà diversa da quella di vent’anni fa e quindi è necessario avere delle accortezze ed evitare di lasciare ad esempio la chiave sullo zerbino». Tante piccole attenzione di ognuno per cercare di rendere la vita difficile a chi vuole entrare nelle nostre case e portare via soldi, gioielli e ricordi.













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