Trento: ragazzo aggredito da un bullo a scuola

È finito al pronto soccorso con segni al collo. Alle Winkler genitori esasperati


Chiara Bert


TRENTO. «Mamma mi hanno strozzato, vienimi a prendere». È la telefonata che una mamma si è sentita fare ieri mattina dal figlio, un ragazzino che frequenta le medie Winkler, a San Bartolomeo. La donna è corsa a scuola, ha visto i segni sul collo, confermati un'ora dopo dal referto medico del Pronto soccorso. Non è il primo episodio di bullismo nella scuola e i genitori sono ormai esasperati. Aggressioni e episodi di estorsione (in un caso anche denunciato) si sono susseguiti a partire dall'anno scorso, ma anche atteggiamenti violenti in classe che restano impuniti, una situazione di fronte alla quale gli stessi insegnanti sembrano impotenti. Lo scorso maggio, a fine anno scolastico, i genitori avevano sollecitato la scuola ad attivarsi, vista la presenza in classe di un paio di ragazzini problematici. «Solo a dicembre - racconta una mamma - abbiamo avuto il primo incontro con il referente del Servizio scuola-famiglia, che ha proposto un test sociometrico per stabilire le dinamiche del gruppo classe. Ma non è stato ancora fatto». I genitori raccontano una situazione molto difficile, ragazzini con problemi familiari alle spalle che dentro e fuori dalla scuola aggrediscono i compagni senza motivo, con vessazioni, botte e in qualche caso anche richieste di denaro. Dopo l'episodio di ieri, la mamma ha portato il figlio in ospedale e ha chiamato i carabinieri. «Così non può più andare avanti - spiega - mio figlio è spaventato, cercheremo di attivarci come famiglie». La richiesta dei genitori è che finisca l'impunità dei bulli e che sia dato agli insegnanti il necessario supporto in classe. A volte, spiegano, la sensazione è che i professori non intervengano a sufficienza e subiscano questa situazione. Ma in una realtà con un alto tasso di fragilità familiari servirebbero anche maggiori strumenti per contrastare il bullismo, favorito - spiegano gli esperti - anche dalla concentrazione di ragazzi difficili nella stessa classe. Lo scorso autunno un episodio di bullismo avvenuto in un'altra scuola media, le Manzoni, aveva portato i genitori a decidere di non mandare i propri figli a scuola per protesta. E uno studio dello psicologo Oliviero Facchinetti (che ha fondato il sito www.bullismo.it) ha rivelato che in Trentino, alle medie, uno studente su 5 dichiara di aver commesso atti di prepotenza nei confronti dei compagni, mentre il 12 % di aver subito atti di violenza. Un fenomeno in crescita.

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano