IL PROGETTO

Trento, passa il progetto della piscina olimpionica con piattaforma da 10 metri

L’impianto approvato con voto segreto: 22 sì, 5 contrari e 5 schede bianche. Arriva l'ok alla richiesta delle due palestre (Pd e Lega) e per la fattibilità del centro wellness



TRENTO. Il primo passo verso la nuova piscina è fatto. Passata ieri - 13 dicembre - in consiglio comunale la delibera del progetto alle Ghiaie da 12 milioni e 250 mila euro: 22 i sì, 5 i no, 5 schede bianche ed un astenuto, con voto segreto.

Dopo l’illustrazione del progetto nella seduta precedente, ieri si è passati alla discussione degli ordini del giorno che si è protratta circa un’ora e mezzo. Ha esordito l’assessore ai lavori pubblici Italo Gilmozzi, che ha ricordato il lungo ed articolato dibattito sul progetto della piscina, che ha coinvolto le società sportive, l’Asis e le commissioni consiliari. «Un progetto che ha visto la condivisione del consiglio - ha detto - di un investimento atteso da tempo dalla città». Si è passati ad affrontare gli ordini del giorno: due, presentati dalla Lega e dal Pd, Verdi e Patt, chiedevano entrambi di prevedere in futuro stanziamenti per le due palestre che sono state stralciate nel progetto attuale per permettere di passare dalle otto alle dieci corsie della piscina olimpionica. La Lega chiede inoltre la realizzazione di un’area ristorazione, che permetta ai gestori una possibilità di introiti. Nel secondo ordine del giorno si specifica che le palestre dovranno essere una a secco per l’allenamento per i tuffi, l’altra per gli attrezzi. Entrambi sono stati approvati.

Approvato anche l’ordine del giorno di Paolo Castelli (gruppo misto) che ha chiesto uno studio di fattibilità per prevedere alla piscina coperta Manazzon che sarà dismessa, un centro wellness. Gli interventi per quest’ipotesi (Bozzarelli e Ianes) hanno concordato che uno studio di fattibilità è sempre una cosa positiva.

Più articolata la discussione sulla proposta di Vanni Scalfi e Silvio Carlin (Futura) che chiedeva entro due mesi uno studio sui costi di gestione delle altre piscine e sull’eventuale loro sostenibilità. Emanuele Lombardo (Pd) ha letto questa richiesta come la volontà di voler affossare la piscina di Madonna Bianca, individuata come “l’anello debole” e si è detto contrario all’odg perché l’impianto rappresenta per il quartiere un luogo di aggregazione. Carlin gli ha ribattuto che i residenti di Madonna Bianca rappresentano però solo il 10 per cento degli utenti .

Ora il progetto preliminare c’è e i tempi prevedono entro il settembre 2019 il progetto definitivo per arrivare nel 2020 all’esecutivo e vedere la realizzazione entro il 2023. In sintesi: troveranno spazio due vasche, una di 51,50 per 25 metri per il nuoto (dalla quale attraverso una divisoria si potranno ricavare due vasche da 25 per 25 metri) ed una per i tuffi di 25 per 16 metri, profonda 5, con trampolino da 1 e 3 metri e piattaforma da 1, 3, 5, 7,5 e 10 metri. Come si ricorderà, dopo il passaggio in commissione della piscina a otto corsie, si è deciso di puntare ad una piscina regolamentare per gare internazionali, con misure approvate dalla Fin. Il costo previsto dei lavori è di 12 milioni e 250 mila euro. 













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