Trento, madre e figlia salvatedal padre violento grazie al 114

Le urla frequenti e la presenza della bambina hanno indotto un anonimo a chiamare il nuovo numero di emergenza per i minori attivo 24 ore su 24. La donna, trentenne, è stata portata prima al pronto soccorso per curarsi dalle botte e poi in una struttura protetta insieme alla piccola. Il fatto è stato segnalato anche alla procura dei minori. E' il primo episodio che nasce da una telefonata anonima al 114


Mara Deimichei


TRENTO. Salvata dal marito violento grazie ad una telefonata al 114, il numero d’emergenza per l’infanzia. Le urla in quella casa, dove viveva anche una bambina di due anni, erano così frequenti e così allarmanti che alla fine qualcuno ha cercato aiuto chiamando, appunto, il numero dedicato a prestare soccorso a tutti i piccoli che vivono in situazioni di difficoltà. E così da qualche giorno mamma e figlia sono al sicuro in un centro di prima accoglienza.
Il fatto risale a qualche giorno fa e al centro della triste vicenda c’è una famiglia marocchina che vive in città da tempo. Il rapporto fra marito e moglie sarebbe alquanto burrascoso tanto che lei è dovuta andare più di una volta al pronto soccorso per chiedere aiuto e farsi medicare. I due hanno anche una figlia di due anni, ed è stato soprattutto per tutelare la piccola che è stata fatta la chiamata al 114. La segnalazione anonima raccontava che spesso dall’appartamento della famiglia arrivavano i rumori di violenti liti. E così era anche successo poco prima della chiamata. La segnalazione ha fatto scattare i controlli da parte delle forze dell’ordine che, vista la situazione, hanno convinto la donna a lasciare la casa assieme alla figlioletta per trovare rifugio in un centro d’accoglienza. Prima sono state portate al pronto soccorso dove i medici hanno visitato la ragazza - che ha circa trent’anni - e l’hanno medicata. Sul volto, infatti, portava i segni chiari dei pugni che aveva ricevuto e la prognosi finale è stata di una decina di giorni.
Quanto è stato raccolto è stato girato anche alla procura dei minori che, quindi, si occuperà della vicenda. Per quanto è dato sapere quello raccontato è il primo episodio che nasce da una telefonata anonima al 114. Questo è un vero e proprio numero di emergenza come il 112, che fa capo ai carabinieri, il 113, della polizia, il 118, per le emergenze sanitarie.
Il servizio offerto dal 114 è attivo 24 ore su 24, sette giorni su sette; è gratuito ed è raggiungibile sia dal telefono di casa che dal telefonino. Chiunque, ragazzo o adulto, può chiamare per denunciare un’emergenza che coinvolge un bambino o per segnalare immagini, messaggi e dialoghi che possono nuocere ai ragazzi diffusi attraverso sia la televisione che internet, radio e carta stampata.













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