L’indagine

Trento, la pandemia dimezza i turisti

Arrivi ridotti del 50% nel 2020. Lo studio del Comune: “Perdite economiche non ancora quantificate”



TRENTO. Nel corso del 2020 gli arrivi nella città di Trento si sono dimezzati. Il dato emerge dallo studio effettuato dall'Ufficio studi e statistica del Comune di Trento sul tessuto imprenditoriale del capoluogo.

Dai dati, forniti per la maggior parte dagli archivi della Camera di commercio di Trento, emerge come il settore turistico evidenzi una pesante contrazione a causa dell'emergenza in atto, con una perdita economica non ancora stimata. Si rileva anche un calo delle imprese agricole, la tenuta del settore secondario e aumento del settore terziario, con l'eccezione del commercio al dettaglio, in contrazione.

Il turismo è il settore che già evidenzia di aver pesantemente risentito dell’emergenza in atto, con una conseguente forte perdita economica, non ancora stimata. Se infatti i dati raccontano fino al 2019 un costante aumento degli arrivi e delle presenze, nel 2020 i numeri si sono dimezzati.

Le unità locali nel commercio al dettaglio sono 1.697, in calo rispetto al 2010 (-1,9%), con una superficie di vendita pari a 218.444 metri quadrati. Gli esercizi che svolgono l'attività in via primaria sono 1.193, tra cui gli specializzati non alimentari sono 823 (48,5%), gli specializzati alimentari 220 (13%), i non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande 112 (6,6%) e i non specializzati con prevalenza non alimentare 38 (2%).

Altri 504 esercizi svolgono attività in via secondaria. Rispetto al 2010 calano gli esercizi che svolgono l'attività in via primaria (- 7,3%), mentre aumentano gli esercizi che svolgono attività di commercio in via secondaria (+ 14%).













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