Trento: l'Upt di Dellai cambia pelleAl via la costituente del partito

Assemblea straordinaria dell'Unione per il Trentino: si dimette il segretario Marco Tanas, partito affidato al triumvirato composto Giorgio Lunelli, Mauro Gilmozzi e Vittorio Fravezzi in attesa di creare il nuovo soggetto politico autonomista insieme al Patt


Robert Tosin


TRENTO. Nessuno vuol sentir parlare di scioglimento o de profundis dell’Upt. Ma ieri a Vezzano s’è detto chiaramente che il partito, questo partito, non basta più. Va superato o, per dirla alla Tanas, va avviata la “fase due”, quella della trasformazione in un grande movimento di raccolta delle istanze territoriali. Più facile a dirsi che a farsi.
Dellai ha mirato in alto, non c’è dubbio. Ha messo in fila cinque visioni che sono la sfida del futuro, sogni, ambizioni. «Per forza - ha detto - perché non abbiamo scelta. Non stiamo discutendo se stare qui e crogiolarci con quello che abbiamo o muoversi per realizzare dei progetti. Fermarsi significa sparire e non possiamo permettercelo».
E’ stato necessario riunire gli iscritti in assemblea straordinaria in pieno periodo vacanziero perché i risultati delle urne di maggio avevano detto chiaramente che il capolinea era quasi arrivato. E che il problema fosse sentito lo dimostrano i tanti che ieri si sono presentati al teatro di Vezzano: 400 posti a sedere, tutti riempiti, con qualche punta maggiore durante la mattinata di interventi. Al capolinea è arrivato Marco Tanas, «che va ringraziato - ha detto Dellai - anche per il suo gesto che in politica non si vede di frequente». Ha rimesso il mandato e proposto la mozione votata all’unanimità che mette a capo del partito un triumvirato, nel quale Vittorio Fravezzi è nominalmente il segretario, ma dove sarà affiancato da Mauro Gilmozzi e Giorgio Lunelli. A loro è stato affidato il compito di avviare la nuova costituente.
Sono stati una ventina gli interventi, alcuni entusiasti (la consigliere comunale Eleonora Angeli per esempio), altri un po’ dubbiosi e preoccupati sul percorso da seguire, altri ancora un filo nostalgici, al punto di chiedere di non cambiare il simbolo sul quale si è sudato tanto. La necessità del cambiamento di rotta è però trapelato da tutti i discorsi. Così non va insomma, serve uno scatto culturale per rivoltare quelli che sono stati i concetti di partito fino ad ora. Ambizioso. E per niente semplice, soprattutto se da domani questo si cercherà di far capire in tutte le sedi del Trentino.
«Si è aperto un ciclo nuovo - ha detto Dellai - e dobbiamo superare in avanti l’esperienza dell’Upt attraverso un partito più ampio e coinvolgente. Il processo è avviato. E’ chiaro che se non abbiamo compagni di viaggio il progetto rischia di realizzarsi solo in minima parte, ma le nostre porte sono aperte e ci proponiamo con il massimo rispetto ai nostri potenziali partner che non sono solo quelli politici, ma anche tutta la società civile».
Di partner politici si è parlato: autonomisti, socialisti liberali («Mi è piaciuto molto l’ex segretario socialista Sala - ha detto Tanas - che ha capito il nostro progetto e ne vuole fare parte») e civiche che hanno dimostrato la voglia di una politica diversa. Ma si è parlato molto di obiettivi per il Trentino del futuro. Dellai li ha sintetizzati in cinque punti: trasformazione in una comunità autonoma dentro una regione europea; regione della conoscenza; esempio di welfare moderno, impulso alla natalità e attenzione alla famiglia; territorio europeo più verde (green economy); una regione che pensa giovane per i giovani (fiducia nei talenti).
Il dado è tratto.

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