Trento, l'assessore Panizza: "Casa Battisti, aspetto proposte"

«La cappella del Simonino? Volevo acquistarla, ma non corre rischi»



TRENTO. «Se il Comune ci farà una proposta, o chiederà dei provvedimenti di tutela per Casa Battisti, li valuteremo». L'assessore provinciale Franco Panizza apre uno spiraglio per un recupero di palazzo Gerloni, ma puntualizza: «I primi a valorizzarlo dovrebbero essere i proprietari e i discendenti». E sulla Cappella del Simonino messa in vendita, rivela che la sua proposta di acquisto non è passata in giunta: «È una questione di soldi in questo momento. Ma essendo un edificio tutelato, non corre nessun pericolo».
La Domonet, la società proprietaria della cappella, ha fatto sapere né la Regione, né la Provincia e il Comune di Trento sono interessati all'acquisto. Un'acquisizione, quella della cappella sconsacrata, che Panizza spiega di aver proposto più volte in giunta, senza ottenere il via libera, per ragioni economiche. Tuttavia, secondo l'assessore non ci sono rischi per le sue sorti: «Se è vero che è in vendita - dice - è altrettanto vero che oggi non corre nessun pericolo. Primo perché è comunque già in mano ai privati, che non per questo la stanno distruggendo. Secondo perché è vincolata e quindi qualsiasi intervento va autorizzato dalla Soprintendenza e quindi non c'è pericolo che diventi un negozio strano o chissà che cosa. Terzo - prosegue l'assessore - nel momento in cui venisse venduta, di fronte a un preliminare di vendita, la Provincia può comunque intervenire esercitando il diritto di prelazione». Panizza puntualizza: «Non vedo perché un edificio, per il fatto di essere di proprietà privata, debba essere per forza rovinato o messa a repentaglio. Tanto più se è tutelato». Certo c'è che l'agenzia, di fronte all'assenza di acquirenti, è già orientata a farne i suoi uffici. Non esattamente una soluzione ideale per il recupero della memoria, come ha invece sollecitato a fare («Trentino» di ieri, ndr) il professor Massimo Giuliani, docente di studi ebraici all'Università di Trento.
E di recupero della memoria si parla anche per Casa Gerloni, casa natale di Cesare Battisti, da tempo ridotta nel degrado. Il sindaco Andreatta ha annunciato per i prossimi giorni un sopralluogo dei tecnici, per capire se esistono i margini per imporre un intervento ai privati. Panizza non si sbilancia: «È un edificio privato, se il Comune ritiene di intervenire, ha ragione a farlo e se chiederà la nostra collaborazione, noi certamente valuteremo». «Credo peraltro - aggiunge - che dovrebbero essere i proprietari e i discendenti di Battisti i primi a mantenere vivo un patrimonio di storia. Se in quella casa Battisti è nato ma non è rimasto nessuna traccia storica, un acquisto da parte dell'ente pubblico non ha senso. Se invece all'interno ci sono testimonianze storiche, andrebbe recuperata». «A me nessuno ha mai sottoposto il problema - conclude Panizza - se il Comune ha deciso di muoversi e ci farà qualche proposta, siamo pronti a valutarla». (ch.be.)

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