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Trento, finto avvocato raggira padre di automobilista dopo un incidente

Aveva chiesto 2.500 euro riuscendo ad ottenere una parte della somma. L'indagine della squadra mobile



TRENTO. Spacciandosi per avvocato ha chiesto e ottenuto da un anziano genitore una somma di denaro per assistere il figlio fermato dai carabinieri dopo un incidente stradale. Su questo episodio indaga la squadra mobile di Trento che sta cercando di risalire agli autori della truffa.

Durante una telefonata il falso avvocato ha spiegato all'anziano che il giovane figlio aveva immediatamente bisogno di 2.500 euro. Il padre, incredulo, ma preoccupato della vicenda ha chiesto di poter parlare con il figlio, ma il finto avvocato ha risposto che al momento non era possibile perché il giovane era impegnato a spiegare la dinamica dell'incidente.

A questo punto il padre, ancora più allarmato, ha cerca subito il denaro, raccogliendo però nell'abitazione solo parte di quanto richiesto. Il denaro è stato ritenuto comunque sufficiente dall'avvocato il quale ha detto di garantire per la cifra rimanente, aggiungendo che avrebbe inviato una persona di fiducia per ritirare i soldi. Cosa che è avvenuta poco dopo. "Nel meccanismo della truffa è fondamentale la velocità di azione, essa punta infatti sulla concitazione per far prendere velocemente una decisione alla vittima", spiega il capo della squadra mobile di Trento Salvatore Ascione.

"Questi esperti del raggiro - aggiunge - sono consci che lo stratagemma attecchisce con molta più facilità quando si ha di fronte una persona anziana. La solitudine o in questo caso l'amore verso una persona infatti spinge l'anziano a fidarsi di tutti e ad acconsentire senza quasi insospettirsi alle eventuali richieste di disposizione patrimoniale".













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