L'iniziativa

Trento, bullismo, il pericolo corre sul web

Internet sicuro: un mese di incontri organizzati dalla Provincia e la polizia postale nelle scuole con gli esperti


di Paolo Piffer


TRENTO. Lo scorso anno in provincia di Trento sono stati effettuati 3 arresti per pedofilia online mentre, sempre per reati commessi in Rete, le indagini concluse che hanno dato via a procedimenti giudiziari per diffamazione hanno toccato i 17 casi che scendono a 15 per l’accusa di furto d’identità, 3 a “testa” per ingiurie, minacce e molestie e 2 per stalking.

Una situazione che, rispetto al 2014, la dirigente della Polizia postale Tiziana Pagnozzi, definisce “stabile”. Aggiungendo: «Agli occhi dei ragazzi, che degli strumenti tecnologici hanno una forte competenza, la Rete è una terra di nessuno. Il fatto è che sono abbandonati a loro stessi perché i genitori sono intimiditi per mancanza di conoscenze e non riescono a guidarli. Per quanto il Trentino sia all’avanguardia nella sensibilizzazione dei giovani, gli adulti sono ancora impreparati. Ci vuole più prevenzione».

Un’indagine nazionale della Norton Cybersecurity Insights (azienda che opera nel campo dei sistemi antivirus) che, secondo quanto commenta Tiziana Pagnozzi, può valere, in linea di massima, anche in sede locale, mette nero su bianco che la stragrande maggioranza dei genitori (il 93%) “è preoccupata della sicurezza online dei propri figli” che si concretizza nel timore che i ragazzi diano troppe informazioni a sconosciuti, siano ingannati e convinti ad incontrare gente poco affidabile o che possano subire atti di bullismo e molestie.

Per contrastare i rischi i genitori limitano l’accesso ad alcuni siti (nel 53% dei casi) e alle informazioni che i figli postano sui social network (51%). Inoltre, nel 42% dei casi i genitori italiani dichiarano episodi di cybercrime subiti dai figli tra download di un virus, episodi di phishing (richiesta ingannevole di informazioni), smishing (variante Sms del phishing) e violazioni dei profili social.

A livello mondiale si tiene ormai da qualche anno la giornata dell’internet sicuro (Safer Internet Day) che in Trentino durerà invece un mese, a partire da giovedì, e che ieri è stata presentata in Provincia. Saranno coinvolti tanti genitori e i ragazzi di alcuni istituti superiori e non solo (“Artigianelli”, “Galilei” e Trento 5 nel capoluogo oltre al Comprensivo di Villa Lagarina, ma l’11 marzo le scuole sparse sul territorio potranno collegarsi via streaming con la manifestazione conclusiva in programma a Trento). Laboratori, approfondimenti, riflessioni e reading (ad esempio “Il crescere cyber delle ragazze”, il 38% delle quali, secondo le ricerche più recenti, ha “problemi” con la Rete rispetto al 26% dei ragazzi) a partire da dopodomani quando agli “Artigianelli” di piazza Fiera (ore 10,30) vi sarà il primo momento di incontro mentre nel pomeriggio (ore 14,30 in via Gilli a Trento nord, al Dipartimento provinciale della conoscenza) si svolgerà un dibattito tra amministratori ed esperti. Ieri, in sede di presentazione, Luciano Malfer, dirigente dell’Agenzia per la famiglia, ha ricordato che, su questo tema, è in programma una campagna radiofonica mentre Nicoletta Zanetti del Dipartimento della conoscenza ha sostenuto l’importanza del ruolo educativo della scuola.

Daniela Longo, garante dei minori, ha richiesto alla Provincia “una presa in carico maggiore del problema”. «C’è ancora poca conoscenza delle regole e dei rischi – ha sottolineato – Di fronte alla Rete gli adulti sono inadeguati e incapaci di esercitare il loro compito educativo nei confronti dei ragazzi. È necessario promuovere un utilizzo migliore di internet sia dei più grandi come dei più giovani». Per tutte le info: www.trentinofamiglia.it













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