Trasporti, l’auto «doppia» treno e bus 

Troppi pendolari con i mezzi privati, la Provincia vuole invertire la rotta. I record (negativi) di Vigolana e Terlago


di Andrea Selva


TRENTO. Viziati da una viabilità che (tutto sommato) funziona i trentini usano troppo l’auto. Soprattutto quelli vicini alla città, che in pochi minuti riescono a raggiungere Trento con il mezzo privato. Ma all’era della viabilità - ha detto ieri l’assessore Mauro Gilmozzi - deve seguire l’era della mobilità. E per cominciare a spingere i cittadini in questa direzione ieri la Provincia e Trentino Trasporti hanno presentato una serie di corse aggiuntive del trasporto pubblico per collegare le periferie trentine, anche la domenica (le presentiamo nel dettaglio nel pezzo qui sotto).

Una corriera che in Primiero parte alle 6 del mattino di domenica (diretta verso Caoria, con arrivo alle 6 e 45) potrebbe sembrare una follia. Ma la presidente di Trentino Trasporti, Monica Baggia, ha spiegato che in questo caso (estremo) si tratta di un’operazione a costo zero: «Abbiamo trasformato in una corsa il trasferimento di un autista, cioè un viaggio che comunque sarebbe stato effettuato. L’idea è questa: cominciare a offrire servizi, pensando che la domanda di trasporto pubblico aumenti».

L’operazione è stata presentata ieri mattina a vari amministratori pubblici dei territori interessati, compresi i sindaci della valle dei Mocheni dove le corse domenicali sono realtà già da qualche settimana. L’ultimo miglio dei trasporti trentini? «Direi che qui possiamo parlare dell’ultimo centimetro» ha scherzato l’assessore Gilmozzi, spiegando i dettagli di un’operazione che si inserisce negli sforzi che il Trentino deve fare per collegarsi con le sue periferie mentre avanzano i grandi collegamenti (ferroviari) internazionali.

I dati che ha fornito il dirigente Roberto Andreatta parlano chiaro: ci sono centri dove l a stragrande maggioranza dei cittadini usano regolarmente l’auto privata, in particolare in una fascia di una ventina di chilometri attorno alla città. Prendiamo la Vigolana: il 92% dei cittadini di Vattaro (dati Istat) ogni giorno prende l’auto privata come autista (88,1%) o come passeggero (3,9%). Insomma una colonna d’auto che viaggia per lo più con una sola persona a bordo. Idem a Terlago con il 91% dei cittadini che viaggia in auto. Percentuali molto distanti dall’obiettivo (ricordato ieri da Gilmozzi) del 45% degli spostamenti “sostenibili” indicati dalla legge provinciale sulla mobilità approvata il giugno scorso.

Da dove si comincia? L’operazione presentata ieri (potenziamento degli autobus la domenica) è un primo passo, pensando anche a cittadini talvolta “invisibili” (ad esempio le badanti) che non hanno alternative al mezzo pubblico e che la domenica (senza corriera) sarebbero condannate all’isolamento nei piccoli centri.

I dati dell’Istat (che pubblichiamo nella tabella qui sopra) indicano situazioni diverse, ma con un denominatore comune: l’uso dell’auto privata da parte dell’assoluta maggioranza dei cittadini, anche dove - come in Alta Valsugana - ci sarebbero alternative come il treno. Molto differenti - come è ovvio - le abitudini dei cittadini relativamente a modi sostenibili di spostarsi: la bicicletta - tanto per fare un esempio- ha percentuali rilevanti solamente nell’Alto Garda e nella Valle dell’Adige.

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