Tempo instabile? Prenotazioni in calo

Il fattore climatico influenza ormai un 15-20 per cento della clientela altogardesana. E in questi giorni si nota


di Matteo Cassol


ALTOGARDA. Si avvicina l’inizio dell’estate e, in una destinazione fortemente influenzata dalla presenza (o dall’assenza) di bel tempo com’è l’Alto Garda, gli operatori dell’accoglienza di Riva e dintorni si preparano ad affrontare quella che si sta via via affermando come una nemesi (nei casi peggiori) o perlomeno come un’incognita, soprattutto in caso di periodi bigi e piovosi come questo inizio di giugno: quella del meteo, un servizio sempre più diffuso, sempre più esteso e sempre più tenuto d’occhio dai potenziali gitanti che è capace di “muovere” (o dirottare altrove) masse significative di turisti.

C’era un tempo in cui i vacanzieri arrivavano a destinazione e solo successivamente “scoprivano” quello che i fenomeni atmosferici avrebbero riservato loro; quell’epoca, almeno per una certa percentuale di visitatori, è finita: lo si è visto già, negli ultimi anni, in particolare nell’ambito delle ferie pasquali, con l’allora presidente di Ingarda Enio Meneghelli che lanciava i propri strali contro le previsioni a suo dire troppo pessimistiche di Meteotrentino (una volta sul lago ad aprile era comparso pure il simbolo della neve, in quel caso sicuramente troppo apocalittico) che spaventavano e tenevano lontani gli ospiti che, con pochi giorni a disposizione, non erano poi così ansiosi di venire a prendere l’acqua. Gli addetti ai lavori confermano l’esistenza del fenomeno: «Sicuramente – spiega Luana Curcuraci, vice-direttore dell’hotel Astoria – c’è un impatto sulla conferma delle prenotazioni. Già da molto il cliente di solito è last-minute, quindi attende le offerte e si regola a seconda del tempo. Di certo le previsioni, non sempre precise e puntuali, influiscono: per quanto ci riguarda, potrei stimare un 5-10% di incidenza, ma c’è da considerare che il nostro albergo ospita anche una clientela business (che quindi deve venire per forza) ed è fornito di centro benessere, due “ciambelle di salvataggio” in caso di maltempo. Sulla clientela “leisure” (tempo libero), invece, il meteo determina disdette all’ultimo momento e partenze in anticipo».

«Il meteo – commenta da parte sua Eugenia Venturi, manager dell’hotel Mirage – riguarda in particolare il last-minute, mentre tendenzialmente chi ha prenotato tramite agenzia viene lo stesso. Chiaramente chi ha poche giornate a disposizione e vede che pioverà avrà la tendenza ad andare altrove, non essendo la nostra una città d’arte».

Ancora più evidenti i riscontri presso le strutture prive di "spa", magari collocate direttamente sul lago e orientate alla vacanza attiva: «Per noi che siamo praticamente sulla spiaggia – dicono dalla reception del Bellariva – l’impatto del meteo si sente e parecchio. Capita di frequente che, vedendo che è previsto maltempo, il cliente finisca per disdire ed è ragionevole ipotizzare che buona parte dei mancati arrivi dell’ultim’ora siano determinati dallo stesso motivo. È difficile quantificare il fenomeno, ma potrebbe anche aggirarsi sul 20% degli arrivi». Ma l’apice della “meteoropatia” si raggiunge nel caso dei campeggi e dei bed & breakfast: «Con Internet – assicura Daniele Zucchelli, responsabile di Garnì Rita ed Ecohotel Primavera – i turisti si informano e con le webcam possono addirittura vedere la situazione in tempo reale, quindi succede spesso che chiamino per disdire all’ultimo momento. Comprendo meno quelli che ci chiamano adesso (succede) per disdire la vacanza a metà agosto perché sono convinti che il tempo sarà brutto: le previsioni così a lungo termine non sono affidabili, soprattutto in una zona come la nostra, dove la situazione cambia nel giro di due ore».













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