Tagli alla cultura: l'orchestra regionale Haydn suona per protesta in piazza a Bolzano

Venerdì sciopero e concerto in piazza Municipio per sensibilizzare la popolazione. Si terrà regolarmente invece sabato lo spettacolo "Idiotas" di Nekrosius



BOLZANO. Arriva anche a Bolzano, sia pure in toni più soft, la protesta del mondo della cultura e dello spettacolo contro i tagli ministeriali al Fus, il fondo unico per lo spettacolo. Una sforbiciata ai finanziamenti pubblici che ha convinto gli operatori del settore in tutta Italia a proclamare a partire da oggi una protesta «contro il divieto alla cultura». In Alto Adige sciopererà venerdì l'orchestra regionale Haydn: un gesto più che altro simbolico visto che riguarderà le prove. Ma sempre venerdì l'orchestra suonerà in piazza Municipio per sensibilizzare la popolazione. Salvo al Teatro Comunale lo spettacolo «Idiotas» di Nekrosius.

L'orchestra Haydn dunque suona in piazza. Accadrà venerdì prossimo in piazza Municipio, ma non sarà per battere tutti sul tempo in fatto di open air: dalle 15.30 alle 16 terrà un concertino di protesta proprio in piazza Municipio, e sarà il suo modo per partecipare direttamente e attivamente allo sciopero nazionale che il mondo dello spettacolo ha indetto contro i tagli ministeriali al Fus.

Venerdì quindi l'orchestra regionale sciopererà, nel senso che non sarà disponibile per le prove previste dalla sua agenda lavorativa. Ieri sera i musicisti hanno distribuito al pubblico, accorso per il concerto che li vedeva impegnati all'Auditorium di via Dante, dei volantini per sensibilizzare l'opinione pubblica sui rischi che la cultura italiana corre di fronte ai tagli massicci previsti dal governo.

E malgrado le ultime rassicurazioni del premier Berlusconi che ha promesso di ridurre i tagli previsti, anche per frenare l'onda della protesta di dozzine di enti teatrali che rischiano la chiusura. In particolare, la Haydn si vedrà decurtare un 30-35% del suo appannaggio statale che è annualmente di 1 milione e 900mila euro. Contro questi tagli ha già preso posizione ieri il consigliere comunale dell'Udc (ed ex assessore alla cultura) Sandro Repetto, e venerdì l'orchestra cercherà di sensibilizzare anche gli altri politici locali, suonando appunto davanti al municipio.
Per quanto riguarda il resto del panorama provinciale, non si segnalano altre iniziative nella giornata dello sciopero generale: del resto il Teatro Stabile - che è l'ente maggiormente penalizzato fra quelli locali, dato che il suo bilancio dipende per il 50 per cento dai contributi ministeriali - non poteva far saltare l'attesissimo spettacolo «Idiotas» della compagnia lituana di Eimuntas Nekrosius, al Teatro Comunale proprio venerdì.

Impossibili eventuali recuperi, dato il fitto calendario di repliche della compagnia Meno Fortas. Nel resto d'Italia, come detto, la protesta assumerà toni molto più forti con eventi nei cinema, musei, auditorium e luoghi d'arte e, per esempio, la serrata oggi dei teatri a Roma. Promossa da Federculture, Agis, Anci, Upi, Conferenza delle Regioni e Fai, con l'adesione trasversale di decine di enti e istituzioni pubbliche e private, da La Scala di Milano all'Accademia di Santa Cecilia, la manifestazione sarà prima di tutto una grande campagna informativa, rivolta, dicono gli organizzatori, «anche a chi al cinema o alle mostre non ci va».

A fronte di un calo del 30% di investimenti pubblici in cinque anni e di un Fus ridotto ai minimi storici, si legge nei dati degli organizzatori, a rischiare la chiusura ci sono anche Cinecittà Luce, il Petruzzelli di Bari, la Biblioteca Nazionale di Firenze e soffrono fortemente il Festival Letterature di Mantova o la Mostra del Cinema di Venezia. (f.za.)

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