«Tagli al Centro Cooperazione: vogliono un Trentino piccolo e solo» 

La mannaia sulla solidarietà internazionale. Elisabetta Bozzarelli e Ghezzi attaccano la giunta provinciale Martina Loss, deputata della Lega, difende la giunta: «Costa più di un milione e si fa pagare anche i corsi di formazione»



Trento. «Il taglio dei fondi per il Centro per la Cooperazione dimostra che la giunta provinciale prosegue nel suo intento che è quello di distruggere la cooperazione internazionale in Trentino», Elisabetta Bozzarelli, consigliera comunale del Pd e operatrice nella cooperazione internazionale come direttrice dell’Acav, boccia senza appello l’ultima mossa della giunta provinciale che è stata quella di tagliare di 300 mila euro il budget del Centro per la Cooperazione presieduto da Mario Raffaelli: «È una mossa miope, fatta senza guardare a quelle che possono essere le conseguenze. Tagliando i fondi alla cooperazione e al Centro non tagliano solo gli aiuti all’estero, ma rinchiudono il Trentino che già è piccolo e sarà sempre più solo».

Bozzarelli sottolinea che la solidarietà internazionale non è a senso unico, ma porta benefici anche a chi la fa: «De Michelis diceva sempre che si fa politica estera anche con la cooperazione internazionale. Ma si fa anche economia. È chiaro che è un modo per instaurare rapporti anche economici e commerciali con altri paesi. Ma non solo questo. Si costruiscono anche rapporti culturali. Invece recidendo questi rapporti avremo saremo sempre più soli. Piccoli lo siamo già e un modo per crescere sarebbe quello di allargare, lo sguardo. Ma questa giunta va nel senso opposto. Senza considerare poi che il Centro aveva arricchito la sua attività con una parte giornalistica che aveva un grande interesse. Dopo aver inglobato l’Osservatorio dei Balcani, il Centro ha ampliato la sua azione e ha anche avviato un’importante opera divulgativa e informativa, con convegni, pubblicazioni, siti internet e incontri molto partecipati».

Martina Loss, deputata della Lega, invece, è del parere opposto: «Il Centro per la cooperazione riceve un milione di euro. È una struttura che costa molto e poi si fa pagare anche i corsi dalle singole associazioni che poi devono aspettare a loro volta i contributi a fine anno. Quindi non si capisce dove va a finire quel milione di euro. Il taglio è dovuto a questo. Se lo scopo principale del Centro è quello di organizzare corsi di formazione, e poi se li fa pagare. Non si comprende perché debba costare oltre un milione di euro. È una riflessione economica e logica, non c’è altro dietro».

Paolo Ghezzi con un post su Facebook torna ad attaccare la giunta provinciale: «La politica di Fugatti? Ogni giorno un colpo di scure, un taglio, un dietrofront sul fronte della solidarietà. Ultimo, il richiamo di 5 dipendenti provinciali in comando al Centro per la Cooperazione Internazionale presieduto da Mario Raffaelli, tra cui la direttrice. E un taglio di 300 mila euro ai progetti. Il progetto per un Trentino sempre più egoista, avaro, piccolo, miope, retrogrado, solo, cattivo, continua. La coerenza dell'indecenza».

Il presidente del Centro Mario Raffaelli preferisce per il momento non uscire alla scoperto: «Posso solo dire che ho convocato il consiglio direttivo del Centro per il 18 settembre. In quella sede parleremo delle novità». Quello che si da fin d’ora è, che già cinque dipendenti della Provincia che lavoravano presso il Centro in distacco da anni, sono tornati alla base. Il taglio previsto è di circa 300 mila euro, ovvero il 30 per cento del budget complessivo. Un taglio che rischia di ridimensionare parecchio le attività del Centro e la sua proiezione internazionale.













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