Storo, in 150 alle urne per decidere del cedro 

Il referendum si è svolto sabato, oggi si conosceranno i risultati della votazione La consigliera Gelmini: «Prima consultazione, siamo contenti. Ora tocca a Darzo»


di Stefano Marini


STORO. Alle 18.30 di sabato si è conclusa la “consultazione popolare informale” indetta dal Comune di Storo per dare ai cittadini la possibilità di decidere la sorte del cedro monumentale che sorge di fronte al municipio. Lo spoglio delle schede avverrà nella giornata di oggi ma è già possibile tirare le prime somme con la consigliera delegata alla partecipazione del Comune di Storo, Lara Gelmini.

Perché questa consultazione?

«Lo scorso dicembre il cedro ha subito la rottura di alcuni rami a causa di una forte nevicata. In estate una perizia della Fondazione Mach ha messo in chiaro che la pianta è sana ma richiede alcuni tiranti per essere messa in completa sicurezza. Inoltre, ha stabilito che serve una nuova potatura per rendere simmetrica la chioma dell’albero, specificando però che l’aspetto non tornerà quello di un tempo. A questo punto si è posta la questione se mantenere la pianta o sostituirla. Visto che il cedro è qui da quasi 100 anni ci è parso un tema adatto a coinvolgere la comunità storese, dando così seguito al nostro programma in merito di partecipazione dei cittadini alla vita politica del Comune».

Come è stata organizzata la consultazione?

«Abbiamo iniziato informando i cittadini, sia con volantinaggio porta a porta sia utilizzando il sito e la pagina Facebook del Comune, rendendo consultabile la perizia della Fondazione Mach e un esempio grafico dell'impatto dei tiranti. Poi abbiamo fissato il periodo di voto, stabilendo il seggio nella biblioteca comunale e dato agli storesi dai 16 anni in su la possibilità di decidere cosa fare del cedro. È importante sottolineare anche che la consultazione era a quorum zero e che il costo per la comunità è stato pressoché nullo».

In quanti hanno risposto alla vostra sollecitazione?

«Qualcosa più di 150 persone».

Risultato soddisfacente?

«Se si guarda solo all’aspetto numerico forse si poteva fare meglio ma se si pensa che è la prima volta che a Storo si procede in questo modo credo possiamo essere soddisfatti di aver aperto la strada ad un modo innovativo di coinvolgere i cittadini. L’intenzione è di non fermarsi qui e di fare meglio nella prossima occasione».

Avete già qualche idea?

«Si. Prossimamente organizzeremo una consultazione informale destinata agli abitanti di Darzo. In questo caso potranno decidere della destinazione di 100 mila euro derivanti dall’esproprio dell'ex caseificio del loro paese».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano