Sottopassi in due tempi: nel 2015 via Taramelli

Sarà ciclopedonale. Tempi lunghi invece per quello carrabile in via Giusti: niente accordo con il distributore, il Comune dovrà espropriare l’area


di Chiara Bert


TRENTO. «La grande scommessa», la definì Renzo Piano già nelle sue primissime visite a Trento, quando la riqualificazione dell’ex Michelin era ancora solo un disegno su carta, nemmeno un modellino. La scommessa era unificare il nuovo quartiere al resto della città, e questo - mise in chiaro da subito l’architetto - «dipende dalla possibilità di bypassare la ferrovia». Come? Con dei sottopassi. Senza, le Albere resteranno un’enclave a se stante, lontana - o almeno percepita tale - dai cittadini.

Il primo sottopasso - ciclopedonale - esiste già, lo ha realizzato la Provincia ed è stato inaugurato lo scorso novembre ricreando l’antico collegamento tra i Tre Portoni e Palazzo delle Albere, da via Madruzzo, passando davanti alle barchesse del cimitero per sbucare al Muse.

Sugli altri due - che all’altezza di via Taramelli e di via Perini - la competenza è del Comune. L’appalto per la progettazione (97 mila euro) risale addirittura al 2008. Entrambi partiranno da Corso del lavoro e della scienza, la strada principale che racchiude il quartiere a est costeggiando la ferrovia. Costo previsto 5 milioni di euro. L’amministrazione ha sempre perseguito la strada di un appalto unico, con l’obiettivo di contenere i costi.

Oggi però lo scenario è cambiato e il Comune ha deciso di procedere in due tempi. Il quartiere è stato inaugurato un anno fa: è ancora poco abitato (sono stati venduti circa il 10% degli appartamenti e il 30% degli spazi commerciali è stato venduto o affittato) e poco frequentato, e a maggior ragione dunque - per favorirne l’accesso - sarebbe importante garantire la permeabilità con il centro storico e il resto della città. La società Castello lamenta il ritardo di Palazzo Thun sui tempi previsti, tanto più in previsione dell’apertura - l’anno prossimo - dell’albergo e della biblioteca prevista nel 2015.

Il tema è stato affrontato lunedì scorso dalla giunta. Che ha definito i prossimi passaggi. «Abbiamo scelto di separare i due bandi», spiega l’assessore ai lavori pubblici Italo Gilmozzi. Questo significa che si partirà con il sottopasso ciclopedonale di via Taramelli - «l’anno prossimo si può fare», conferma Gilmozzi - mentre i tempi si allungheranno, e non di poco, per il sottopasso carrabile in corrispondenza di via Perini.

Il problema in questo caso riguarda lo spostamento del distributore Agip. Problema sul tavolo da anni. «Eravamo fiduciosi di raggiungere un accordo - spiega l’assessore - attraverso una permuta di un’area a Spini di Gardolo. Da parte trentina c’era la disponibilità ma i referenti nazionali della compagnia hanno detto di no». Svanita la possibilità di una permuta di terreni, al Comune non resta che avviare la strada dell’esproprio del distributore. «I tempi - ammette Gilmozzi - saranno evidentemente più pesanti, anche perché una volta spostata la pompa di benzina, ci sarà anche da bonificare l’area». Insomma potrebbero servire anni prima di vedere il terzo sottopasso, il collegamento per le auto verso le Albere resterà per un bel po’ solo quello da via Monte Baldo. «Ma non potevamo aspettare all’infinito - conclude l’assessore - e quindi abbiamo optato per dividere in due il bando. Intanto procederemo con via Taramelli». La scommessa indicata da Renzo Piano per ora dovrà aspettare.

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