Solidarietà,  contributi indebiti a «Ora Veglia»  

L’Associazione dovrà risarcire 29 mila euro alla Provincia: anomalie nella gestione dei progetti e mancato controllo  



TRENTO. Ha percepito indebitamente 29 mila euro di contributi pubblici erogati dal Servizio Emigrazione della Provincia e destinati a progetti di solidarietà, in Guatemala, per i bambini malati di tumore e per pazienti pediatrici in fase palliativa, e a un convegno organizzato a Trento. La Corte dei Conti ha condannato l’Associazione «Ora Veglia Onlus», il suo presidente Renzo Francescotti e il responsabile dei progetti Giorgio Amorth a risarcire alla Provincia 29.900 euro, così ripartiti: 14.991 euro a carico di Amorth, 8.994 euro a carico di Francescotti e 5.996 a carico dell’associazione.

L’azione ha preso avvio su una segnalazione di danno trasmessa nel 2015 dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza: nell’informativa gli investigatori denunciavano alla Procura della Corte dei conti un’indebita percezione di contributi per 61.937 euro. Ad aprile 2015 il gip aveva disposto un sequestro preventivo di 61 mila euro sui conti correnti di Amorth, della segretaria di Ora Veglia Alberta Maistri e di Aurora Castro Guerra, psicologa residente in Guatemala e sul cui conto corrente erano finiti i finanziamenti. L’accusa all’associazione era di aver presentato domanda di contributo per il progetto Guatemala 2012 (per la riabilitazione di bambini e adolescenti sopravvissuti al cancro) sul falso presupposto che esistesse un accordo con la fondazione guatemalteca Ammar Ayudando. Altre anomalie di procedura erano state contestate per gli altri due progetti. Nel processo penale gli imputati sono stati assolti dall’accusa di truffa aggravata. Era invece rimasta in piedi l’accusa di danno erariale. All’associazione sono state contestate gravi anomalie nella gestione dei progetti e l’irregolare utilizzo dei fondi pubblici richiesti anche per un convegno ma poi utilizzati per il rimborso del biglietto aereo del marito della psicologa guatemalteca. Per la Procura i fondi sono stati utilizzati in contrasto con la loro destinazione di solidarietà internazionale. A Francescotti è stato contestato di aver delegato la gestione ad Amorth senza controllare, mentre per quest’ultimo l’accusa era di aver ostacolato il controllo dei funzionari provinciali. La difesa degli imputati ha ribattuto che la sentenza penale ha escluso l’arricchimento degli imputati e che i contributi sono stati destinati agli scopi dei progetti. Per i magistrati contabili esiste però un danno erariale arrecato alla Provincia quantificato in 29.982 euro di cui 28.371 euro percepiti indebitamente per il progetto “Guatemala 2012” e 1.611 euro percepito indebitamente per il rimborso di spese di viaggio non spettanti per il convegno “Educazione e sensibilizzazione”.















Scuola & Ricerca

In primo piano

Il caso

Chico Forti lascia il carcere a Miami, rientro in Italia più vicino: "Per me comincia la rinascita"

Da ieri il 65enne trentino, condannato all’ergastolo per omicidio, è trattenuto dall'Immigrazione Usa: nelle scorse ore firmato l’accordo per scontare la pena in Italia. Lo zio Gianni: "Speriamo in tempi brevi"

LA PROCEDURA. La sentenza Usa sarà trasmessa alla Corte d'Appello di Trento
IL RIMPATRIO. Il ministro Nordio: «Chico Forti, lavoriamo per il suo ritorno in Italia il prima possibile»
IL PRECEDENTE Nordio: "Gli Usa non dimenticano il caso Baraldini"
COMPLEANNO Chico Forti, 64 anni festeggiati in carcere: "Grazie a chi mi è vicino" 
IL FRATELLO DELLA VITTIMA Bradley Pike: "E' innocente"

CASO IN TV La storia di Chico in onda negli Usa sulla Cbs