Società incredula: «Ora tutti al lavoro» 

Il presidente di Panarotta srl: «Come un fulmine a ciel sereno Chiudere una pista è una cosa, altra chiudere una stazione»



TRENTO. Nel pomeriggio di ieri si è tenuta la riunione del consiglio di amministrazione del comprensorio Panarotta, per programmare gli interventi necessari alla messa in sicurezza dell’area sciabile, dopo il sequestro penale delle piste disposto dalla Procura di Trento. Oggi la conta del materiale presente sulle piste, per quantificare ciò che manca. Fabrizio Oss è il presidente del cda di Panarotta Srl, la società che gestisce gli impianti che sono di proprietà di Trentino Sviluppo. «E’ stato uno shock -ha detto- siamo sorpresi. Il rappresentante della sicurezza? Lo abbiamo. In pochi giorni metteremo a posto reti e materassi. Non ce lo aspettavamo. Lavoreremo giorno e notte, se necessario, per riaprire in fretta l’impianto. Conto ci vorranno due giorni, grazie alla collaborazione di tutti. Una decina gli uomini già al lavoro. Il materiale c’è, assicurata anche la collaborazione dei maestri di sci e dei gestori della malga Montagna Granda». I tempi burocratici però potrebbero allungare i giorni che mancheranno alla riapertura delle piste della Panarotta. «La burocrazia è un’altra cosa ma noi, lo ripeto, lavoreremo giorno e notte. Abbiamo ciò che serve -precisa più volte Oss- Se non bastasse, la Provincia ci ha assicurato il suo appoggio. «Davvero, è stato un fulmine a ciel sereno – rimarca il presidente– Un conto è chiudere una pista, altra cosa chiudere una intera stazione». Oss non nasconde i disagi che ci saranno, tra l’altro in piena stagione, con il Carnevale a registrare il tutto esaurito negli alberghi della zona. «Non si scia, non si cammina né a piedi né con le ciaspole.

Dai parcheggi dell’impianto, a quota 1800 metri, non si può più proseguire. L’area del comprensorio sciistico Panarotta si sviluppa su 18 km di piste. Sugli impianti 10 persone impiegate, tre lavorano invece al vicino rifugio Montagna Granda. Poi c’è la scuola di sci, con i suoi sei maestri. Tutti fermi. Diciannove persone che non lavoreranno. Oss è anche il proprietario di uno dei tre alberghi della Panarotta, il Compet. Ci sono poi il garnì Anderle e l’albero Aurora. Sono tutti pieni. La settimana del Carnevale registra il tutto esaurito. I turisti vengono dall’ Italia e dall’estero. Dovranno andare in Bondone o a Lavarone. Per ora non è previsto nessuno skibus, si dovranno spostare con i propri mezzi. Si temono disdette, nei prossimi giorni. «Dovranno andare altrove, Bondone, Lavarone, con i nostri skipass - spiega ancora Oss- I turisti negli alberghi così come le persone che hanno l’abbonamento in Panarotta. Gli stranieri, per ora, pare l’abbiano presa bene. Domani non so dire. Qualche disagio potrebbe esserci». Gli alberghi della Panarotta sono graditi proprio per la vicinanza alle piste, a 4 km di distanza, precisamente». (f.q.)















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