Serodoli, il dibattito continua a dividere

Villa Lomaso, sull’ampliamento delle piste Comunità, Funivie e Apt ribadiscono la necessità per essere competitivi


di Stefano Marini


GIUDICARIE. Se a decidere sul futuro di Serodoli bastasse l'applausometro dopo ieri sera si potrebbe dichiarare che l'ampliamento delle piste non s' ha da fare. All'incontro organizzato dall’associazione Officina dei sogni e Bookfestival a Villa Campo partecipano in molti più del previsto, tanto che riempita l'area messa a disposizione, gli ultimi arrivati devono accamparsi fuori dalla porta. Ed è una platea che partecipa sostenendo con l'applauso più o meno forte gli interventi. E se ad ogni intervento a favore dell'ampliamento il battimani è timido, quando prendono la parola le ragioni del no scatta la standing ovation.

La discussione non si discosta dalle attese: nel campo dei favorevoli all'ampliamento a Serodoli il presidente di Funivie Campiglio, Marcello Andreolli, si assume la paternità della richiesta facendo, presente che Funivie Campiglio dà occupazione e produce reddito, e per competere meglio in estensione con gli altri caroselli sciistici ha bisogno dell'ampliamento. Anche la presidente della Comunità di Valle, Patrizia Ballardini e il presidente dell'Apt Campiglio, Marco Masè, puntano sugli aspetti di maggiore competitività dell'area a livello nazionale e soprattutto internazionale per spiegare l'ampliamento, con l'obiettivo minimo di "tenere aperta la strada" e di non pregiudicarsi un'opportunità futura. Fra i favorevoli anche Antonio Maffei, presidente della Cassa Rurale Adamello Brenta, il quale, ricordando come il territorio sia un valore da gestire oculatamente, conclude dicendo che le Giudicarie oggi non possano permettersi una scelta diversa dall'ampliamento degli impianti, perché la strada è ormai tracciata ed è quella dello sci.

Dalla parte di chi si oppone, il presidente della sezione trentina di Italia Nostra, Beppo Toffolon, il quale si lancia in una lunga ed appassionata disamina delle conseguenze dell'intervento previsto, specie dal punto di vista paesaggistico ambientale, con i piloni che lambirebbero e in qualche caso invaderebbero i laghetti montani per i quali l'area è rinomata. Antonio Caola, presidente del Parco Adamello Brenta, sottolinea la collaborazione del suo ente allo sviluppo della Rendena, nega qualsiasi intenzione di bloccare lo sviluppo, ricorda che anche il Parco genera Pil e che il 63% dei turisti dichiara di venire in Rendena anche per la presenza dell'area naturale, e rivendica la posizione contraria all'ampliamento fornito dalla giunta del Parco, pur ricordando che l'ultima parola spetta al comitato gestore dell'ente stesso che si esprimerà in autunno. A chiudere l'economista Patrizia Pizzini, che spiega come il territorio abbia bisogno di scelte lungimiranti ed oculate, sviluppandosi in maniera complessiva recuperando il gusto del bello come valore anche da vendere all'esterno.

Chiude la presidente Ballardini che ringrazia i convenuti per la partecipazione massiccia e per i suggerimenti costruttivi giunti dalla platea, testimonianza del grande amore che i cittadini provano per la loro terra. Sarà ancora lunga ma di certo la causa di Serodoli ieri sera un punto a suo favore lo ha segnato.













Scuola & Ricerca

In primo piano