Dormitori

Senzatetto, 30 nuovi posti letto a Casa San Nicolò

Li ha messi a disposizione la Diocesi, coinvolti i volontari della Croce Rossa. Fugatti: «L’accoglienza sia responsabile, no a chi non rispetta le regole»



TRENTO. Da stasera (31 dicembre) ci saranno 30 posti letto in più per chi è senza un tetto a Casa San Nicolò a Trento, dove è stato allestito un dormitorio temporaneo per rinforzare la rete delle altre strutture di accoglienza notturna.

La Diocesi e la Fondazione Caritas diocesana hanno curato l'allestimento e la messa in disponibilità dei 30 posti, mentre la Provincia con la Protezione civile ha definito l'organizzazione e la gestione del dormitorio grazie al coinvolgimento dei volontari della Croce Rossa; il Comune di Trento in collaborazione con il Centro Astalli si è occupato dell'individuazione del gruppo di persone che saranno ospitate a S. Niccolò.

“Ringraziamo il vescovo per aver messo a disposizione nuovi posti letto per l’emergenza freddo ma al tempo stesso anche il commissario del governo, il questore e tutte le forze dell’ordine che stanno lavorando per la sicurezza della città”, afferma in una nota il presidente della Provincia Maurizio Fugatti. “Il Trentino è pronto a fare la sua parte, ma l’accoglienza non può trasformarsi in premesse che sfociano in guerriglia urbana e altre condotte criminose. Ecco perché occorre fermezza e severità verso chi non rispetta le regole”, dice il governatore riferendosi alla maxi rissa di venerdì sera a Trento che ha visto fronteggiarsi con mazze, sassi e coltelli 25 richiedenti asilo ospiti della Residenza Fersina.

"Le stesse situazioni di emergenza vanno gestite tenendo saldo questo principio, consapevoli del grande sforzo richiesto a chi ha il compito di far rispettare la legge e, viceversa, a chi è impegnato per garantire quella solidarietà ed umanità che hanno sempre contraddistinto il Trentino. Ma solidarietà e rispetto sono una cosa sola: per questo chiederemo con la massima fermezza l’allontanamento dei soggetti che con le loro azioni hanno dimostrato di non rispettare chi li ha accolti”, conclude Fugatti.
 













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