Sempre più roveretani senzatetto

Subito esaurito il centro di accoglienza invernale di via Benacense


Michele Stinghen


ROVERETO. Senzatetto in aumento, anche a Rovereto: non si tratta di emergenza drammatica come può accadere in alcune grandi città, ma gli effetti della crisi sono evidenti agli occhi di chi opera nei servizi sociali. Le persone rimangono "per strada" per più tempo, e aumenta tra loro la componente italiana e trentina.  La conferma è arrivata all'apertura del centro di accoglienza invernale in via Benacense (l'emergenza freddo, avviato lo scorso anno): i posti letto per la notte sono 15 e sono stati tutti occupati, subito; non è stato possibile esaudire fin dall'inizio tutte le richieste. Tuttavia parlare di cifre è difficile per un fenomeno estremamente "liquido" - ci sono casi di pendolarismo, casi cronicizzati, chi talvolta rifiuta l'accoglienza e così via - fatto sta che il passaparola, in prossimità dell'apertura del centro, ha portato più di venti persone a presentarsi in via Benacense.

La Fondazione Comunità Solidale, che gestisce il progetto assieme a Caritas, Cedas e Comune, impone il ricambio: i 15 che hanno ottenuto il posto per la notte sono prenotati per 20 giorni, dopo dei quali ci saranno 7 giorni di stacco per far posto ad altri.  A Rovereto, oltre ai 15 posti nel centro invernale di via Benacense, avviato lo scorso anno, ci sono i 21 posti letto del centro di accoglienza in Santa Caterina, attivo tutto l'anno (con ulteriori 10 rivolti a progetti di reinserimento). Non c'è bisogno di spiegare la crisi economica agli operatori di questi centri: «Tre anni fa era facile avere qualche posto letto libero, adesso è una chimera - spiega Lorenzo Zencher di Comunità Solidale - i tempi di utilizzo si sono allungati, c'è stata un'impennata di richieste di servizi base come i pasti o le docce. È aumentata la componente italiana e residente, persone che, prive di una rete famigliare, con una vita non regolare o problemi di diverso tipo, si ritrovano su una strada. La crisi porta anche a questo».

In Trentino le strutture per dare delle risposte ci sono; quest'anno il centro di accoglienza invernale di via Benacense si è rafforzato, con miglioramenti organizzativi (anche grazie all'esperienza dell'anno scorso ed ai suggerimenti dei volontari), ci sono bagni in più e la garanzia di poter offrire per 3 giorni alla settimana anche la cena.  Quello di cui hanno più bisogno i senzatetto è però instaurare una rete di relazioni, che dia loro l'opportunità di un reinserimento sociale.













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