Scurelle, la Smith International mette in mobilità 30 lavoratori

La multinazionale texana intende ridurre drasticamente i 79 dipendenti: fuori operai e impiegati Grasselli della Cigl: «Le maestranze erano disposte a ridursi l’orario. Questa decisione è inaccettabile»


di Marika Caumo


SCURELLE. Trenta esuberi alla Smith International Italia spa. Ad annunciarlo a lavoratori e sindacati è stata la stessa azienda, che in zona industriale del paese produce punte diamantate per i sistemi di trivellazione petrolifera. E per oggi è convocato d'urgenza un vertice in Provincia con l'assessore Olivi.

La multinazionale americana intende ridurre praticamente di quasi la metà il personale. «La volontà dell'azienda è quella di procedere al licenziamento di 30 lavoratori tra impiegati e operai sui 79 addetti attualmente in forze», spiega Roberto Grasselli, segretario generale Fiom Cgil del Trentino, che parla di «decisione inaccettabile». «La decisione dell'azienda - precisa, infatti, - è inaccettabile soprattutto perché i lavoratori avevano già dato massima disponibilità all'azienda a ridursi l'orario di lavoro attraverso l'utilizzo diffuso del part-time per evitare i licenziamenti. L'azienda invece ha rifiutato di seguire questa strada ed ha confermato la volontà di aprire una procedura di mobilità». Mobilità che significa licenziamento, Che significa altre 30 persone a casa, altre 30 famiglie in difficoltà, in una valle, la Bassa Valsugana, dove la situazione occupazionale inizia a farsi drammatica.

«Siamo demoralizzati. E' una decisione presa oltreoceano, non so quanto possano fare Provincia o sindacati. Le trattative sono in corso, ma dall'altra parte non ci sono grandi margini d'apertura, specialmente per quanto riguarda i dipendenti dei servizi», spiega una dipendente. Già perché, mentre per i dipendenti della produzione qualche margine di fronte alla richiesta di riduzione d'orario attraverso il part-time c'è, per impiegati, magazzinieri, reparto qualità e tutti coloro compresi nei "servizi", la porta resta chiusa. «Il 18 maggio scade il contratto di solidarietà, abbiamo usufruito di tutti gli ammortizzatori sociali a disposizione e le speranze sono poche. Non sono ancora stati fatti nomi, ma si andrà per livelli di anzianità. Anche io probabilmente rimarrò a casa», conclude la dipendente.

La situazione della Smith negli ultimi anni aveva fatto temere più volte. Esattamente 4 anni fa, era il 2009, lo stabilimento aveva affrontato un'altra grave crisi di mercato. Allora era stata paventata la completa cessazione dell'attività della fabbrica di Scurelle con la chiusura che fu scongiurata grazie all'intervento del sindacato che firmò con l'azienda un accordo per la cassa integrazione straordinaria. Nel marzo 2010 l'azienda texana annunciò di voler mettere in mobilità 52 degli allora 110 lavoratori, ma dopo una lunga trattativa si riuscì a salvarne 30, firmando l'accordo per 20 esuberi del reparto Bit, con un buon incentivo all'esodo, strappando l'avvio di un contratto di solidarietà per gli altri. Contratto che, dopo un rinnovo, si concluderà la seconda settimana di maggio. Ora la situazione è veramente difficile e per questo è stata chiamata in causa la giunta provinciale, con l'assessore all'economia Alessandro Olivi che questa mattina alle 11 in Provincia incontrerà lavoratori e sindacati.

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