San Giuseppe, in 85 mila per la fiera

Presenze in calo ma ha influito anche il tempo. Venditori divisi sulla crisi: non per tutti gli affari sono in flessione


di Sofia Verza


TRENTO. Anche quest’anno l’inizio della primavera è di poco anticipato dalla tradizionale fiera di S.Giuseppe, tra le strade del centro storico di Trento. Ci sono bancarelle di ogni tipo: molti ed affollati i venditori di panini, numerosi i banchetti di prodotti tipici trentini, immancabili i gioielli ed il vestiario; ma è sempre suggestivo vedere il polmone verde che si crea in Piazza Duomo grazie alle decine di venditori di piante. «Le persone hanno voglia di primavera e non esitano a comprare un fiore», ci dicono.

Le cattive aspettative erano molte, a partire dalla crisi per finire nelle condizioni metereologiche avverse, ma a sentire i commercianti la situazione si è rivelata non così sfavorevole. Le presenze hanno fatto segnare un calo del 15%, passando dalle circa 100 mila dell’anno scorso a 85 mila. Tuttavia gli umori degli addetti ai lavori non sono univoci. «La fiera è andata bene come ogni anno» afferma con fierezza Dolores Stuppner, venditrice di accessori in pelle. «Noi veniamo qui da Merano e molti dei nostri clienti si ricordano dei prodotti di qualità». Qualità che fa la differenza in tempo di crisi , a detta anche di Fabio Moranduzzo, specializzato in abbigliamento: «Sono presente a questa fiera dall’ ’81 ma molte persone mi conoscono anche per l’esposizione del giovedì mattina. Sono di Trento, per cui molti dei miei clienti sono abituali. In primis però offriamo prodotti che coniugano bene prezzo e qualità». Il signor Moranduzzo individua la crisi nel fatto che «la gente fa solo acquisti mirati, valuta se ha bisogno di quel prodotto e che livello di merce ha di fronte».

Non tutti sono però di questa opinione: «I clienti stanno spendendo», dice Sante Cambria, che vende piante di agrumi e viene dalla Sicilia ogni anno. «Il problema sono le presenze, un po’ calate a mio parere: probabilmente un 30% in meno rispetto all’anno scorso».

Diverse opinioni per diverse tipologie di prodotti venduti: sembra che l’acquisto di piante, sementi ed animali prevalga in maniera stupefacente. In concomitanza con la fiera di San Giuseppe, nello spazio espositivo di via Briamasco si è tenuta la 67esima Fiera dell’Agricoltura: un’occasione ghiotta per chi ha intenzione di produrre da se alcuni prodotti di prima necessità. «La nostra esposizione va controcorrente», afferma Gloria Orioli, della Federazione Allevatori «Le persone stanno probabilmente iniziando a pensare di autosostentarsi nei limiti del possibile». La signora Orioli vende conigli ma nello stesso tendone sono in vendita mucche e galline.

Come sempre la partecipazione alla fiera di San Giuseppe è assai “democratica”: i visitatori vengono dalla città ma soprattutto dalle valli, senza distinzioni.

Una giornata di festa ed acquisti che solo attorno alla metà del pomeriggio è stata incrinata dalla pioggia, che nonostante fosse prevista non ha scoraggiato le migliaia di persone che si sono riversate nella nostra città.

Grande folla anche al luna park di piazzale Sanseverino, dove le giostre sono state prese d’assalto dai ragazzini.

Inevitabile qualche rallentamento alla circolazione in serata, nel momento di punta del rientro.

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