"Salviamo l'ospedale di Mezzolombardo"Mille iscritti al gruppo di Facebook

Medici e cittadini della Rotaliana e della Val di Non lanciano l'appello contro la chiusura del San Giovanni



MEZZOLOMBARDO. La protesta per la chiusura dell’ospedale San Giovanni viaggia alla grande su internet, o meglio all’interno del social network Facebook, dove un residente della più popolosa cittadina rotaliana, Corrado Dalfovo ha deciso nel primo pomeriggio di sabato scorso di dar vita ad un gruppo denominato “Salviamo l’ospedale di Mezzolombardo”. E in appena tre giorni e mezzo questo gruppo ha raggiunto la ragguardevole cifra di mille iscritti: persone comuni residenti a Mezzolombardo, nella Piana Rotaliana, nella bassa Val di Non, nell’altipiano della Paganelle, nella Bassa Atesina ma anche in altre zone del Trentino e non solo. Un successo, insomma. «Non pensavo di raggiungere in così poco tempo un numero così alto di adesioni - dichiara soddisfatto Dalfovo - anche se lo speravo. L’obietto è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e tenere alta l’attenzione sul futuro del San Giovanni. L’idea mi è venuta perché parlando con la gente ho capito che la paura che l’ospedale san Giovanni subisca un ridimensionamento è veramente tanta. Scorrendo la lista degli amici che hanno aderito mi sono accorto che si sono iscritti tanti medici, gente non solo di Mezzolombardo compresi tanti residenti della Bassa Atena. Evidentemente il nostro ospedale è utilizzato per i tanti servizi che fornisce anche dai nostri cugini altoatesini che altrimenti sarebbero costretti ad andare fino a Bolzano, che è molto più distante». Dalfovo si augura che i consigli comunali sottoscrivano una mozione comune a favore del San Giovanni e non esclude di organizzare una “marcia su Trento” a sostegno dell’ospedale di Mezzolombardo.













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