Sale l'inflazione, prezzi alle stelle

In città ad agosto toccato il 2%: record nel 2011. All'orizzonte altri aumenti


Jacopo Tomasi


TRENTO. Carovita alle stelle. Ad agosto l'inflazione a Trento ha subìto un'impennata toccando il 2%, record assoluto da gennaio. Aumento spaventoso per benzina e gasolio, crescono anche i prezzi di alimentari, bevande alcoliche, bollette di acqua, gas ed elettricità. La corsa dei rincari è destinata a continuare: l'aumento dell'Iva deciso dal governo farà alzare molti prezzi. Il mese di agosto è stato caldo non solo dal punto di vista meteo, ma anche per quanto riguarda i prezzi. E l'autunno si profila bollente.

I consumatori trentini, infatti, sono alle prese con una raffica di aumenti che hanno colpito e colpiranno molti prodotti. Dopo un periodo di stallo, quando ha toccato lo 0% tra la fine del 2009 e l'inizio del 2010, dall'inizio del 2011 l'inflazione a Trento è tornata a salire. Per gli economisti non si tratta di un dato completamente negativo. Può essere interpretato, infatti, come un segnale di ripresa, con le famiglie che tornano a spendere. Ma adesso la corsa sta iniziando a preoccupare.

Ad agosto di quest'anno l'aumento rispetto allo stesso mese del 2010 è stato pari al 2,5%. Una crescita significativa che ha pesato sulle famiglie trentine. I prezzi dei prodotti alimentari sono cresciuti del 2,2% rispetto all'agosto di un anno fa. Più 3,4% anche per bevande alcoliche e tabacchi. Aumenti significativi (+3,7%) nei costi fissi per la casa: acqua, elettricità, gas. Ma il vero boom c'è stato nel settore trasporti: +8,7%. La causa? L'aumento folle del prezzo di benzina e gasolio, con ritocchi costanti e sensibili negli ultimi dodici mesi. Non si tratta di dati confortanti per le tasche dei trentini. La crisi morde ancora, gli stipendi sono bloccati, ma il costo della vita si alza.

Un vortice che non lascia scampo e che offusca i pur timidi segnali di ripresa. Anche perché, dopo un'estate all'insegna dei rincari, anche in autunno i prezzi andranno alle stelle a causa dell'aumento dell'Iva dal 20% al 21% voluto dal governo nazionale per incassare 4,1 miliardi di euro l'anno. L'1% in più potrebbe sembrare poca cosa, ma - secondo alcune stime - in Trentino Alto Adige porterebbe un introito di 110 milioni di euro, pari a oltre 100 euro pro capite. In alcuni casi, infatti, l'aumento dell'Iva provocherà aumenti pressoché automatici. Probabile, ad esempio, che aumenti ancora il prezzo di una tazzina di caffè espresso al bar. A luglio 2010 il prezzo medio era di circa 0,90 centesimi, dal prossimo autunno potrebbe superare l'euro. Aumenti in vista anche per alimentari, bevande alcoliche, carburanti. Nessuna tregua, quindi, per i consumatori trentini.













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