Saldi, salta l'«alleanza» trentina

A Rovereto e Pergine negozi aperti il 2 gennaio, Trento aspetta l'Epifania


Chiara Bert


TRENTO. Corsa in due tempi per i saldi d'inizio anno in Trentino. Rovereto e Pergine apriranno i negozi il 2 gennaio e all'Epifania, Trento posticipa il 6 e 9 gennaio. Niente alleanza dello shopping, ma qualche commerciante storce il naso. «Partire prima non premia», dice l'assessore di Trento Condini. «Il 2 la gente è ancora in ferie e intercettiamo i turisti», replica il sindaco di Rovereto Miorandi. La decisione deve ancora essere formalizzata sia a Trento che a Rovereto (ieri sera il sindaco Miorandi ha incontrato le categorie dei commercianti), ma la scelta sembra essere ormai assodata in entrambi i casi. L'anno scorso l'apertura dei negozi la prima domenica dell'anno (il 3 gennaio) fu caratterizzata dall'assalto ai negozi, con clienti in coda per la caccia all'affare e prezzi ribassati fino al 70%. Una decisione che scatenò però la polemica (non nuova) con i cugini altoatesini, che accusarono i trentini di aver prima liberalizzato i saldi e poi di farli scattare, posticci, una settimana prima che a Bolzano. Ma quest'anno si cambia. Anche Trento rallenta. Per lo shopping da svendite si aspetterà la Befana. «Una scelta ragionevole - spiega l'assessore allo sviluppo economico Fabiano Condini - la corsa a partire prima non premia. Domenica 2 gennaio, il giorno dopo Capodanno, non credo ci sia gran voglia di uscire a fare compere. Ma la partenza è importante e partire all'Epifania mi sembra più utile anche dal punto di vista commerciale». Dell'«equilibrio con Bolzano», ammette Condini, «va tenuto conto»: «C'è chi diversamente da noi non ha liberalizzato i saldi e quindi ha vincoli diversi». L'alleanza non ci sarà a livello trentino, ma ci sarà con Verona, che per aprire i negozi attenderà il 6 gennaio. «Ci si guarda intorno, ma decidiamo autonomamente», puntualizza Condini. E su Rovereto: «In questo momento è molto attiva sul fronte del commercio, non ci hanno chiesto il nostro parere. Noi abbiamo fatto una scelta di cautela e prudenza, frutto delle indicazioni delle categorie, che non è in contrapposizione con nessuno». Tra i commercianti roveretani c'è chi avrebbe preferito fare rete con Trento, ma Gianni Gravante, presidente di Federmoda, non sembra preoccupato per la possibile fuga di clienti versi Rovereto e Pergine: «Non guardo il bicchiere mezzo vuoto, se sarà presa questa decisione mi fa piacere». Nella città della quercia hanno fatto un ragionamento diverso. «Aprire i negozi il 2 e il 6 gennaio significa aprirli quando la gente è ancora in ferie e può fare acquisti più comodamente», spiega il sindaco Andrea Miorandi, «nessuna gara dei saldi, solo ci siamo messi dal punto di vista del consumatore». Ma anticipare i saldi significa anche puntare ai turisti: «Abbiamo gli altopiani di Folgaria e Brentonico - continua Miorandi - in quei giorni gli sciatori ci sono, ne approfittiamo. Con la crisi bisogna giocare d'astuzia per intercettare la domanda e i nostri due bacini di consumatori sono i locali, che potranno far spese più in tranquillità, e i turisti».

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