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Rsa, sono 600 gli anziani in lista d’attesa

Terza età in costante aumento: +8% negli ultimi 5 anni, ma i posti nelle case di riposo del Trentino restano 4.500



TRENTO. Sono 110 mila, pari al 20 per cento dei cittadini residenti in Trentino, ma da soli impegnano il 70 per cento delle risorse che la Provincia spende per i servizi sanitari. Sono gli anziani, uomini e donne, una popolazione in aumento dell’8 per cento negli ultimi 5 anni. E intanto 600 di loro, che hanno bisogni assistenziali più o meno gravi ma comunque certificati da una speciale commissione, sono in lista di attesa per un posto in una residenza socio assistenziale. Un posto che per il momento non c’è, anche se con i 4.500 posti letto in Rsa il Trentino offre un’assistenza superiore ad altre realtà italiane che costa alle casse provinciali 130 milioni di euro ogni anno.

Gli anziani in Trentino

La lista d’attesa

Si tratta di una lista dinamica, ordinata sulla base di un punteggio assegnato dall’Unità di valutazione multidisciplinare, formata da medici, infermieri e assistenti sociali, che tiene conto di parametri più ampi rispetto alla semplice situazione sanitaria. Parlare di tempi di attesa però in questo caso è fuorviante perché la precedenza non spetta a chi arriva prima ma alle persone che presentano le situazioni più delicate. L’attesa può quindi durare pochi giorni oppure vari mesi.

I posti disponibili

Sono circa 4.500 nelle varie Rsa distribuite sul territorio provinciale, dove il Basso Trentino è una delle zone più servite. Tanti? Pochi? L’assessore alla salute, Luca Zeni, ha spiegato che si tratta di un’offerta maggiore a quella di altre realtà italiane comparabili, dove per la stessa popolazione i posti sarebbero circa 3 mila. C’è comunque l’orientamento di Provincia e azienda sanitaria di non investire in posti letto, ma sull’attività di prevenzione per mantenere le persone in buona salute il più a lungo possibile e sull’assistenza alternativa alle case di riposo sostenuta, ad esempio, con gli assegni di cura finanziati con 10 milioni di euro all’anno.

Un piano per prevenire i bisogni di assistenza L’azienda sanitaria vuole intervenire «attivamente» in caso di situazioni che possono degenerare

I costi

Per l’assistenza agli anziani in Rsa la Provincia paga una retta sanitaria di circa 69 euro e per il 2016 ha stanziato 130 milioni di euro. A questa somma vanno aggiunte le entrate costituite dalle rette alberghiere, pagate dagli utenti fino alla tariffa giornaliera massima di 47 euro. Per ridurre i costi di gestione la giunta provinciale ipotizza l’unione di Rsa che consentirebbe risparmi su personale e su consigli di amministrazione. E’ il cosiddetto progetto di Rsa unica provinciale.

Lo scenario futuro

La vita si allunga, tanto che perde significato parlare di over 65 anni. Un bambino nato in Trentino negli anni Novanta poteva sperare di vivere 73 anni (80 anni le femmine) mentre un neonato del 2015 ha una speranza di vita di 80 anni (85 le femmine). Numeri che rendono l’idea dell’aumento della popolazione anziana: la vera sfida socio-sanitaria.













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