Rovinata dal bypass per dimagrire

Una donna trentina chiede un milione di euro



TRENTO. Prima ha cambiato sesso diventando donna, poi ha cercato di dimagrire con un intervento di bypass gastrico, ma l'intervento è andato male. Così adesso la donna, che adesso ha cinquant'anni, ha dovuto subire danni pensantissimi alla salute. In particolare, alla donna è stato diagnosticato un prolasso del retto con diarrea cronica e un'invalidità permanente del 67 per cento che la rende inabile al lavoro, oltre a pesanti danni psicologici. La donna subisce attacchi di dissenteria molte volte al giorno e ha disturbi al controllo dello sfintere anale. Una situazione insostenibile, sia dal punto di vista psichico che medico. Per questo si è rivolta all'avvocato Zeno Perinelli e ha chiesto un risarcimento di un milione di euro all'Azienda ospedaliera del policlinico di Modena, dove era stata operata dal primario del reparto della seconda clinica chirurgica.

La sua disavventura era iniziata nel 2000, quando lavorava in un ristorante di Trento. La donna, aveva sentito parlare da un cliente del ristorante dove lavorava dell'intervento di riduzione dell'obesità. Si è sottoposta a un primo intervento che non ha dato gli esiti sperati. Poi si è sottoposta a un secondo intervento, nel 2003, di sfinterotomia. Ma la situazione è peggiorata e la donna ha iniziato a subire una perdita progressiva della funzione contenitiva dello sfintere anale. La situazione è peggiorata nel corso degli anni portando la signora, oltre a perdere il lavoro, a uno stato di vera e propria depressione dovuta al fatto che gli esiti degli interventi chirurgici sono irreversibili. Adesso la difesa della signora ha fatto il conto e lo ha presentato al policlinico di Modena. Il problema è che l'azienda ospedaliera era assicurata con un'assicurazione in liquidazione coatta. Così la causa rischia di essere lunga. La prima udienza è tra due settimane.













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