Rovereto, nell’ex Filanda Bettini nuovi spazi per un ostello

L’assessore Manfredi: «In città serve una struttura che possa accogliere turisti durante i grandi eventi sportivi e culturali». Gruppo di lavoro per il bando



ROVERETO. Un ostello all’ex Filanda Bettini di corso Verona? Per l’assessore ai lavori pubblici Leone Manfredi potrebbe essere questa la destinazione futura del grande complesso attualmente in condizioni di abbandono e di pericolo. Certo, potrebbero trovare spazio anche alcune stanze destinate ad ospitare parenti dei pazienti provenienti da fuori città e ricoverati nel vicino ospedale. Ma questa non sarà la destinazione primaria dell’ex Filanda.

«Stiamo lavorando per la definizione del bando di gara per l’ex Filanda Bettini, acquistata durante le amministrazioni Maffei e Valduga, nella speranza di trovare soggetti interessati. Certo - ammette l’assessore Manfredi - l’investimento, dato che si tratta di una struttura che richiede una particolare attenzione nell’intervento di ristrutturazione, non sarà di poco conto. Valuteremo poi, sulla base anche dello studio dei professionisti incaricati le eventualità modalità di intervento dell’amministrazione comunale».

Il gruppo di lavoro per il bando è composto dall’architetto Giuseppe Gorfer (elaborati tecnici dello studio di fattibilità), dal commercialista Giacomo Manzana (elaborati economico-finanziari) e dal geometra Roberto Rigotti, dipendente comunale, per l’elaborato conclusivo che costituirà poi il bando.

«Quale sarà la destinazione della struttura? Sarà un struttura ricettiva a livello turistico per la città. Penso ad un ostello che potrebbe soddisfare, almeno in parte, le richieste di alloggio che arrivano in concomitanza con grandi eventi, sportivi e culturali, che richiamano in città centinaia di persone. I posti negli alberghi non sono molti e così tanti sono costretti a trovare posto fuori città. L’ostello, vista la vicinanza con l’ospedale, potrebbe essere una buona soluzione – prosegue l’assessore Manfredi - anche per i familiari dei pazienti ricoverati all’ospedale che arrivano da fuori città o da fuori provincia per seguire i loro congiunti. In base alla domanda alcuni posti letto potrebbero essere riservati a questo scopo».(g.r.)

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