Rovereto, le scimmie utilizzate per studiare il cervello

All'Istituto di tecnologia una nuova frontiera della ricerca


Chiara Bert


TRENTO. Finora gli esperimenti hanno riguardato pulcini, pesci e ranocchi. Ma nel futuro degli studi di neuroscienza in Trentino ci sono le scimmie. Il loro cervello, e il modo in cui controlla il comportamento, sarà studiato attraverso l'uso di elettrodi dai ricercatori dell'Istituto italiano di tecnologia, a Rovereto. Ad aprire questo nuovo filone di ricerca un docente di Harvard, John Assad.

È l'avvio di una nuova frontiera negli studi sui comportamenti e l'intelligenza animale. Ad indagare questo campo è stato finora il Centro mente e cervello di Mattarello, una delle punte di diamante della ricerca in Trentino.

Nel laboratorio di cognizione animale del Cimec, diretto da Giorgio Vallortigara, i ricercatori lavorano con pulcini, pesci e ranocchi: si osservano i loro comportamenti e la capacità di fare operazioni logiche, di interagire e comprendere i fenomeni del mondo fisico, le proprietà degli oggetti e la rappresentazione dello spazio.

Dallo scorso gennaio questo tipo di ricerca è affidata anche all'iit, Istituto italiano di tecnologia, creato nel 2003 e finanziato dal ministero dell'economia: la sua sede principale è a Genova, ma l'ateneo trentino è riuscito ad aggiudicarsi uno dei prestigiosi centri satellite, che si dedica in particolare alle neuroscienze.

Alla guida c'è John Assad, neuroscienziato di fama internazionale, professore di neurobiologia ad Harvard, che da anni studia i comportamenti delle scimmie in laboratorio.  Rispetto ad altri modelli animali più semplici - come pulcini e pesci - la scimmia è la specie ideale per indagare la percezione visiva: simile all'uomo, ha una visione a colori e gli occhi piazzati frontalmente. Con Assad e con lo staff di ricerca si apre dunque una nuova possibilità di studio fino, quella sui primati non umani.

La sede di Cimec e iit sarà l'ex Manifattura tabacchi di Rovereto, dove saranno creati laboratori ad hoc per gli animali oggetto di esperimento, comprese le scimmie.  Per ospitarle saranno realizzate gabbie apposite: i responsabili dell'istituto stanno già studiando la sistemazione che dovrà garantire condizioni di benessere agli animali. Nel caso delle scimmie, la particolarità è che ogni ricercatore lavora con un unico esemplare, con cui si instaura un rapporto in cui l'animale riconosce chi gli dà da mangiare, lo accudisce e lo premia. Per gli esperimenti saranno utilizzati gli elettrodi, ma probabilmente solo esternamente senza bisogno di interventi chirurgici.

Test destinati a far discutere, anche se la legge in materia è molto severa, prevede controlli rigidi e il centro sarà improntato alla massima apertura.  I tempi per partire non saranno brevi e sono legati alla disponibilità degli spazi all'ex Manifattura. Entro un anno saranno pronti i laboratori per il Cimec, per l'iit servirà un po' di tempo in più. L'istituto bandirà dei concorsi internazionali per avviare i gruppi di ricerca e a seconda della risposta potrebbero essere coinvolte anche altre specie animali.

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