Riva: «La Provincia ci aiuti sulla Ponale»

Di Stasio da Valandro perché interceda con Trento: serve una vera bonifica


Paolo Tagliente


RIVA. Il sentiero della Ponale è malato e ha bisogno di drastiche e costose cure. Quelle cure che i volontari del Comitato Giacomo Cis, i quali si adoperano quotidianamente per la manutenzione ordinaria, non possono garantire. Per questo, ieri, il presidente del comitato, Fabrizio Di Stasio, ha incontrato il presidente della Comunità di Valle Salvador Valandro. Un incontro durante il quale Di Stasio ha chiesto a Valandro, che pur non ha competenza sul tracciato panoramico, di farsi portavoce del problema presso i competenti uffici provinciali. «Ho incontrato grande disponibilità - commenta soddisfatto il popolare "Bicio" - e sono fiducioso che anche grazie all'aiuto di Valandro il sentiero possa tornare sicuro ed essere riaperto in primavera. Dovrà essere un'opera di ripristino assai drastica, da realizzare quando il disgelo sarà terminato e la situazione si sarà stabilizzata».  Al momento, infatti, quella che fino ad una ventina di anni fa era la via di collegamento tra la Busa e la valle di Ledro è chiusa a causa dell'incessante pioggia di pietre e grossi massi che si registra lungo tutto il tracciato ormai da diverse settimane. A tutto questo va aggiunto lo stato di degrado del sentiero, scavato dal passaggio di migliaia di bici e dall'acqua caduta con le abbondanti piogge autunnali. «Noi - spiega Di Stasio - anche grazie al contributo del Comune, siamo in grado di garantire la manutenzione ordinaria, quei piccoli lavoretti i cui il sentiero ha continuo bisogno. Ma in questo momento sono indispensabili interventi importanti e costosi che il comitato non può affrontare e che solo la Provincia è in grado di compiere». Valandro s'è detto disponibile ad illustrare la situazione del sentiero e a portare le istanze del comitato Cis nelle stanze di piazza Dante. Ad alimentare l'ottimismo di Di Stasio, però, non è solo la disponibilità del giovane presidente della Comunità di Valle, ma anche l'atteggiamento e l'interesse del Comune di Ledro. «Negli anni passati - spiega - le amministrazioni della valle di Ledro s'erano del tutto disinteressate del sentiero. Qualcuna, anzi, aveva addirittura apertamente ostacolato il nostro lavoro. Ora, invece, i segnali sono positivi e a giorni salirò in valle per parlare con gli amministratori».

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