Ritorna la 3Tre: quando la montagna diventa mito

Martedì prossimo si riaccendono le luci sul Canalone Miramonti di Campiglio Una storia iniziata 70 anni fa, quando il “re del Brenta” Detassis si inventò la pista


di Marco Benedetti


TRENTO. Il prossimo 18 dicembre, a Madonna di Campiglio, dopo sette anni di assenza si disputerà nuovamente lo slalom di Coppa del Mondo della 3 Tre. I campioni di oggi torneranno a gareggiare sullo storico tracciato del Canalone Miramonti scrivendo così una nuova pagina, la numero 59, tante sono le edizioni finora disputate, di grande sport. E poiché sette anni fa fu proprio un azzurro, Giorgio Rocca, il più veloce sul tecnico tracciato campigliano, l’auspicio è che il testimone passi ad uno dei giovani azzurri, magari ai proprio ai trentini Stefano Gross o Cristian Deville. Della storia della 3 Tre, dei suoi protagonisti è stato detto tutto o quasi, ma è della pista che vogliamo parlare oggi. Un tracciato tecnico, impegnativo, modulato da decisi cambi di pendenza il Canalone Miramonti che ha sempre messo a dura prova e per diverse generazioni oramai i migliori specialisti al mondo dello slalom. Anche ora nonostante abbia superato abbondantemente il mezzo secolo di età quei 550 metri di discesa, 180 di dislivello, pendenze massime fino al 60 per cento, riescono a incutere timore e a far commettere errori difficili da recuperare anche ai migliori. Una pista che ha avuto un padre architetto davvero speciale: Bruno Detassis. Proprio lui, il “re del Brenta”, la grande guida, ma all’epoca anche direttore della Scuola di sci che era stata creata nel dicembre 1935. Cinque anni più tardi, nel 1940, fu proprio Bruno Detassis a progettare nella zona del Pancugolo, con il preciso intento di permettervi l'organizzazione di gare di livello internazionale, il tracciato della futura 3Tre che si concludeva proprio presso l’Albergo Miramonti, oltre alle principali piste di Pradalago e dello Spinale. Nel 1948 un gruppo di amici trentini appassionati dello sci ideò la gara della 3Tre: in primis il giornalista Rolly Marchi, poi Fabio Conci, allora presidente del Comitato trentino della Fisi, Pio Antonio Caliari, Aldo Ceri, Gian Giacomo Colombo e Camillo Rusconi. Nel 1950 si disputò la prima edizione con 3 gare ospitate in tre diverse località del (Tre)ntino, 3Tre, appunto. Furono il Monte Bondone, la Paganella e Serrada.

Nel 1957 Gianvittorio Fossati Bellani, all’epoca commissario tecnico e vicepresidente della Fisi, riuscì a portate la manifestazione a Madonna di Campiglio. La svolta per la competizione nel 1967: prima gara della neonata Coppa del Mondo di sci mai disputata in Italia. Successivi interventi di miglioramento hanno permesso alla pista di stare al passo con i tempi e di rispondere alle nuove esigenze dettate dall’evoluzione tecnica dello sci. Dotato di un potente sistema di illuminazione dal 1999 il Canalone Miramonti è oggi una delle più prestigiose arene per lo sci sotto le stelle dell'Arco alpino. L’Audi Fis Ski World Cup Night Slalom di Madonna di Campiglio, l'unica discesa tra i pali stretti in programma in Italia per la stagione di Coppa del Mondo 2012/2013, andrà in scena sotto le stelle, lungo 550 metri di pista illuminata, fino all'ultimo ardito muro che si affaccia sul parterre di arrivo e sul centro della località.













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