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Ristrutturazioni, è corsa ai contributi

Da domani le domande per le agevolazioni della Provincia che integrano le detrazioni statali: in palio 3 milioni di euro


di Chiara Bert


TRENTO. Sul piatto ci sono 3 milioni di euro di contributi per ristrutturare casa, stanziati dalla Provincia per integrare le detrazioni fiscali statali. La stima è di riuscire ad accogliere tra le 800 e le 1000 domande. Domande che saranno ammesse secondo l’ordine cronologico fino all’esaurimento delle risorse disponibili. Per presentarle (anche via raccomandata e tramite posta elettronica certificata) c’è tempo ufficialmente fino al 30 novembre ma la corsa si apre domani, quando gli uffici del Servizio autonomie locali al Centro Europa saranno aperti dalle 8.15 alle 12.15 per la presentazione a mano. E tutti si aspettano che ci sarà la fila.

«Una sensazione - spiega Franco Grasselli dell’Associazione artigiani - che deriva dal forte interesse emerso nei dodici incontri organizzati dalla Provincia con l’Assoartigiani per spiegare l’intervento sul territorio»: 160 persone due sere fa a Lavis, un centinaio a Mezzolombardo, per chiudere ieri a Trento alla sala della Cooperazione.

Il contributo vale per tutte le abitazioni private, prime e seconde case, ed è pensato per coloro - tanti - che non hanno la liquidità di partenza per sostenere gli interventi che beneficiano delle detrazioni d’imposta statali (50% delle spese per ristrutturazione edilizia, fino a 48 mila euro, e 65% in caso di riqualificazione energetica per interventi fino a 100 mila, 60 mila e 30 mila euro a seconda della tipologia di intervento). La Provincia ha deciso di intervenire a copertura degli interessi sui mutui stipulati con uno degli istituti di credito convenzionati (finora 31 Casse Rurali). Nel concreto, se un privato prevede di sostenere una spesa di ristrutturazione di 100 mila euro, beneficia di una detrazione statale di 48 mila euro che vengono rimborsati in 10 rate annue. Con il contributo provinciale, potrà contrarre un mutuo della durata di 10 anni per l’importo di 48 mila euro e poi pagherà alla banca la rata composta dal rimborso del capitale (pagata dallo Stato) più gli interessi (rimborsati dalla Provincia). Con un esborso limitato, l’ente pubblico punta così a integrare il sostegno statale e mettere in moto lavori per centinaia di milioni che diano lavoro alle imprese edili locali.

Per ottenere il sostegno provinciale occorre che i proprietari dell’immobile (sito sul territorio provinciale) siano residenti in Trentino e che sostengano una spesa minima di 20 mila euro e stipulino un mutuo per almeno 10 mila euro. Possono essere incluse le spese fatturate a partire dal 21 maggio.

L’unico criterio di ammissione sarà quello dell’ordine cronologico di presentazione della domanda, mentre non occorre presentare l’indicatore Icef com’era accaduto in occasione di altri contributi casa del passato.

Per spingere a riqualificare gli immobili, la Provincia ha investito altri 2 milioni per finanziare gli interventi sui condomini che in Trentino sono circa 15 mila. Per quanto riguarda le abitazioni private, il vantaggio economico è in questi numeri: su una casa costruita negli anni ’70, con un consumo annuo medio di 4500 euro, rifare il cappotto comporta un risparmio del 20%, gli infissi nuovi del 15%, il 10% una caldaia a valvola elettrostatica, 15% gli interventi al tetto, 5% il solare termico.













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