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Rimessa a nuovo la stele alla diga di Prà da Stua

MONTE BALDO. E’ stata rimessa a nuovo la stele all’ingresso della diga di Prà da Stua di Hydro Dolomiti Enel e fatta erigere dall’allora Società Safev (di Valeggio sul Mincio) che ne era proprietaria...



MONTE BALDO. E’ stata rimessa a nuovo la stele all’ingresso della diga di Prà da Stua di Hydro Dolomiti Enel e fatta erigere dall’allora Società Safev (di Valeggio sul Mincio) che ne era proprietaria dell’impianto per la produzione idroelettrica. Sul giornale “Vita trentina” del 4 giugno del 1953 viene data notizia che “è stato portato il monumento che la Safev porrà presso la sua grandiosa opera di trattenimento a riserva per la sua centrale di Avio. Si compone di una colonna di pietra viva con capitelli incisi su pietra bianca”. Spulciando tra le notizie del tempo, Giovanni Libera riporta come la stele sia opera dello scalpellino Guglielmo Ferrari della Cooperativa marmisti di sant’Ambrogio mentre Tullio Montini fu l’esecutore delle figure di san Zeno, san Giovanni Nepomiceno, della Madonna col Bambino e di san Vigilio. Figure tornate perfettamente visibili dopo l’operazione di maquillage mentre nella parte bassa era stato scolpito il nome dell’operaio Bortolo Chincarini caduto sul lavoro nella cava dove si estraeva il materiale per la costruzione del manufatto. (f.r.)













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