Ricercatore muore  cadendo dalla ferrata  

Shock all’ Università per la scomparsa, sull’Ortles, di Andrey Bogomolov Il quarantenne, studioso di Eit Digital, si era specializzato in sistemi predittivi



TRENTO. «Un ricercatore brillante dell’ Università di Trento». Andrey Bogomolov, 40 anni, bielorusso, ha perso la vita domenica mattina sull’ Ortles dopo un volo di 500 metri, precipitando da una ferrata. La tragedia durante un’escursione.

Sotto shock Eit Digital Italy, dove Bogomolov aveva da poco concluso il suo dottorato, lavorando a diversi progetti. Gian Mario Maggio, direttore Eit Digital, ricorda commosso il ricercatore: una mente brillante, un uomo che domani, a Budapest, avrebbe dovuto partecipare alla cerimonia per il riconoscimento del dottorato europeo. Aveva studiato a Trento, Andrey Bogomolov, al dipartimento informatico e poi negli Stati Uniti, al Mit. Eit Digital è un’ organizzazione internazionale che ha anche una sede a Trento; coopera con l’ Università di Trento per quanto riguarda i programmi di dottorato, di cui Andrey aveva concluso da poco il percorso. «Andrey era un ragazzo brillante, molto attivo nella ricerca, impegnato anche dal punto di vista imprenditoriale. Aveva fondato una sua start up. Per noi questa notizia è stata uno shock. Aveva appena completato il suo percorso di studi per quanto riguarda il dottorato e si sarebbe dovuto recare a Budapest per la cerimonia legata al suo percorso di alta formazione» dice Maggio. Di fronte alla tragedia le parole del direttore si spezzano mentre dice «la conclusione peggiore che si potesse immaginare dopo questa bella esperienza che Andrey ha avuto qui a Trento, legata alla sua passione per la montagna. Una tragedia».

Commosso anche Fabio Pianesi di EIT Digital, che ha seguito Andrey durante il suo percorso di dottorato all’ Università di Trento. «Avrebbe ritirato il titolo di dottore europeo a Budapest, domani, oltre ad aver conseguito il titolo italiano. Aveva studiato a Trento, al dipartimenti di informatica, poi era andato al Mit. Insieme abbiamo lavorato a vari progetti, nella maggior parte dei casi si trattava di utilizzo di dati personali, raccolti tramite cellulare, attività sui social media, per migliorare la qualità della vita quotidiana».

Dalla gestione del riscaldamento domestico ad altri aspetti della vita quotidiana, fino ad arrivare alla prevenzione di crimini su larga scala. Tutto questo nell’ambito di ETI, consorzio di università, dove il partner trentino è appunto l’università di Trento. Andrey, dunque, lavorò ad algoritmi predittivi.

«Una persona non semplice -dice ancora Pianesi- ma estremamente brillante. Aveva dato vita ad una sua start up ed ora la stava lanciando». Uno studioso di alto profilo, Bogomolov, che ora si stava occupando di tecniche di visione artificiale. «Era un appassionato di montagna. Non pensavo che la sua passione potesse tradirlo».

(f.q.)















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