Riba: le macerie del tunnel finiranno nel lago

Gli ambientalisti denunciano: «Sarà distrutto un paesaggio unico al mondo»



RIVA. Costi, rischi idrogeologici, impatto sulla viabilità disastrata della Busa. Ma c'è anche un altro aspetto che preoccupa le associazioni ambientaliste, riunite nel Coordinamento ambientalista Basso Sarca: il materiale di scavo del tunnel Loppio-Alto Garda. Che finirà per cambiare radicalmente (e irresponsabilmente, sostengono) paesaggio e morfologia del lago. Visto che nel lago si ipotizza di buttare quei tre milioni e mezzo di metri cubi di macerie. Un golfo, la Baia Azzurra, sarà riempito per farne porto e parcheggio. Ed anche il lungolago di Torbole non sarà più lo stesso. La denuncia è di WWf, Italia Nostra, Amici della Terra e Comitato sviluppo sostenibile. Che analizzando le ipotesi della provincia per il nuovo collegamento viario hanno scoperto che per lo smaltimento della montagna di materiali di risulta il progetto prevede una soluzione semplicissima: buttare tutto nel lago. Ovviamente in accordo coi comuni interessati: Arco e Nago-Torbole. Che ragionando in termini strettamente speculativi, non hanno ragione di dire di no. Arco al posto della Baia Azzurra, tra il monte Brione e la foce del Sarca, potrebbe vedere sorgere un porto con ampi parcheggi ed un lido. E Torbole quadagnare un chilometro almeno di spiaggia che non ha, dalla Conca d'Oro verso il pase. Una seconda penisola e un bel lido al posto del lungolago attuale, che sarà anche pittoresco ma in termini di ricettività è zero.  La provincia ipotizza di scaricare nella Baia Azzurra un milione e 200 mila metri cubi di rocce. Rubando al lago lo spazio per realizzare porto, spiaggia, verde pubblico e parcheggi. E cancellando uno degli scorci più pittoreschi dell'Alto Garda.  A Torbole un doppio intervento. La penisola della Conca d'Oro potrebbe essere allargata. Lì il lago è profondo: si potrebbe ingoiare fino a 1.300.000 metri cubi. Ma non basta, più a nord si potrebbe fare una «Conca d'Oro bis»: una nuova penisola, un nuovo porticciolo, nuove spiagge. Utilizzando un altro milione di metri cubi di macerie. Tutto questo, ovviamente, se a Torbole l'idea piace, che in alternativa si potrebbe buttare tutto nel lago seguendo la costa attuale in modo da creare un spiaggia o un viale, come fu fatto a Riva.  Gli ambientalisti ricordano che nel 2001 per lo scarico a lago di 30.000 metri cubi (un centesimo della quantità ipotizzata oggi) ci fu un esposto in Procura. E ipotizzano il reato di distruzione o deturpamento di bellezze naturali. Aggiungendo che le rocce di risulta sono inquinate, da oli, prodotti chimici, residui di esplosivi. Tutti materiali altamente inquinanti e che a rigore di legge costringerebbero a trattarle come rifiuti pericolosi, non certo da buttare con leggerezza in un ecosistema delicato come quello del Garda. (l.m)













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