Rete Imprese Italia si mobilita anche in Trentino

Associazione artigiani, Confesercenti e Confcommercio insieme per proporre la loro “agenda” alla politica e al governo che verrà. Di Roma e di Trento



Si mobilitano anche in Trentino Associazione artigiani, Confesercenti e Confcommercio nell’ambito di Rete Imprese Italia. Le strategie prioritarie per tornare a crescere sono meno burocrazia, fisco meno vorace, accesso al credito meno complicato e una riforma del lavoro all’altezza delle necessità. E valgono per tutta Italia, come espresso dai vertici delle associazioni, in collegamento video con i rappresentanti trentini, che hanno invitato all’incontro politici locali e parlamentari, per una discussione comune e per avviare una strategia condivisa. Sul palco i presidenti delle associazioni datoriali Loris Lombardini per la Confesercenti, Roberto De Laurentis per l’Associazione Artigiani e Giovanni Bort per la Confcommercio. Tra il pubblico politici locali e parlamentari.

«In Italia il 98% delle imprese ha meno di 15 addetti - ha ricordato Roberto De Laurentis, presidente dell’Associazione artigiani - ma al di là dei temi comuni, a livello locale l’unica possibilità per il rilancio è detassare le imprese, così che abbiano più risorse. Ma anche una minore pervasività del pubblico. A servire non sono tanto degli aiuti, ma una minore tassazione». Sottoscritti a pieno i problemi che riguardano le imprese di tutta Italia, Giovanni Bort, presidente della Confcommercio punta il dito su burocrazia e infrastrutture. «Sulla burocrazia - sostiene - in Trentino siamo quasi peggio che a livello nazionale. Sono stati dati strumenti alle imprese, l’autonomia però non deve servire solo a fornire maggiori risorse. Non costa nulla dare maggiore efficienza. Il sistema delle infrastrutture poi va rilanciato anche in Trentino, a partire da una rete Internet che copra tutto il territorio». Premesse le difficoltà che accomunano le imprese trentine alle altre della penisola, Loris Lombardini, presidente della Confesercenti locale, spiega: «Sulla detassazione, ad esempio, serve un intervento nazionale e per questo abbiamo invitato anche i parlamentari. Bisogna elaborare progetti che si devono incontrare con quelli della politica. Ma rispetto al nostro territorio cerchiamo maggiore attenzione per tutto il comparto. Non significa spaccare il fronte esistente, ma offrire proposte per salvaguardare questo mondo. Pensiamo ai costi del plateatico per i bar, a quello della differenziata dei rifiuti, alla maggiorazione dell’Irap. Sarebbero qualche centinaio di euro, in grado di dare un pò di ossigeno a tanti. Bisogna smettere di parlare di tutto per non ottenere alcunchè».













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