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Referti sanitari alle Poste per salvare gli uffici

Le ipotesi dell’azienda, Provincia e Comuni per garantire i servizi sul territorio Il recapito a giorni alterni viene dato per scontato: «Ma non per i giornali»


di Andrea Selva


TRENTO. Un’alleanza tra Poste, Provincia e Comuni contro il rischio di riduzione di orario o addirittura di chiusura degli uffici postali sul territorio trentino. Ma anche l’assicurazione - da parte delle Poste - che in vista della partenza del recapito postale a giorni alterni sarà riservata particolare attenzione alla consegna ogni giorno della stampa quotidiana, almeno nei Comuni in cui c’è un volume di abbonamenti sufficiente.

Di questo - in estrema sintesi - si è parlato ieri pomeriggio nel corso di una riunione nel palazzo della Provincia in piazza Dante a cui hanno partecipato il presidente del Consorzio dei Comuni, Paride Gianmoena e il direttore Alessandro Ceschi, con alcuni rappresentanti di Poste italiane. Al termine la Provincia ha diffuso un comunicato intitolato “maggiori sinergie per dare risposta alle esigenze del territorio”.

Di che si tratta? L’obiettivo è quello di utilizzare gli uffici postali anche per attività che attualmente vengono garantite in altro modo. Tra le ipotesi c’è anche quella di utilizzare questi uffici per la prenotazione di visite sanitarie oppure per il ritiro di referti, con una sinergia Poste-sanità che già si è verificata in valle dei Mocheni dove il postino consegna a domicilio anche le medicine che gli vengono affidate dalla farmacia. Ma si potrebbe pensare anche al ritiro di campioni da consegnare al laboratorio di analisi, anche se queste prospettive mettono in gioco una serie di problemi su riservatezza e sicurezza, temi particolarmente delicati in campo sanitario.

Ma nell’incontro di ieri sono state discusse anche altre ipotesi, che saranno oggetto di approfondimenti: i servizi di tesoreria, i servici di accesso a internet (anche per le persone con scarse competenze digitali). Il tutto con l’obiettivo di non mettere in concorrenza gli uffici postali e i negozi “multiservizi” che sono presenti sul territorio provinciale assieme ad alcuni uffici decentrati della Provincia: si tratta al contrario di realtà che dovranno lavorare in rete all’interno di un progetto di integrazione.

Il tema del recapito a giorni alterni, destinato a partire da aprile, come ha scritto il Trentino nei giorni scorsi, è stato affrontato ieri in modo marginale, soprattutto per una sollecitazione da parte del Consorzio dei Comuni che ha espresso la preoccupazione per il recapito della stampa quotidiana che - garantito un giorno “sì” e uno “no” - perderebbe significato. Su questo i rappresentanti di Poste hanno assicurato di essere al lavoro nella definizione di un programma di un piano di recapito dei quotidiani diverso rispetto alla stampa ordinaria, che consenta il recapito ogni mattina. Ma questo solamente nei Comuni principali, di cui Poste italiane non ha finora diffuso l’elenco. Nell’elenco dovrebbe esserci anche il capoluogo dove i piani dell’azienda prevedono da tempo l’attivazione della cosiddetta “linea plus”, cioè una linea di recapito quotidiana con postini diversi rispetto a quelli che effettuano le consegne a giorni alterni. Un regime - quello dei giorni alterni - che viene ormai dato per scontato ovunque dai Comuni trentini, anche sulla base dei ridotti volumi di consegne comunicati ieri dalle Poste.

Nel comunicato della Provincia si parla infine di “tavoli di lavoro” per affrontare la trasformazione dei servizi di Poste italiane senza che vengano rinnovate ipotesi di chiusura o rimodulazione oraria di alcuni uffici postali sul territorio.













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