Referendum, maggioranza «sfilacciata»

Upt e Patt diserteranno le urne. Pd ancora indeciso, i Verdi voteranno no


Robert Tosin


TRENTO. Gli schieramenti ci sono. Quelli del sì sono compattissimi, gli altri si presentano invece sfilacciati. Il referendum per l'abrogazione delle Comunità di valle vede i partiti in prima fila a difendere (o demolire) il nuovo livello amministrativo che fa parte della riforma istituzionale. Il fronte del sì è facilmente identificabile. La Lega ovviamente è già pronta a far accorrere in massa i suoi simpatizzanti: il voto nell'urna non sarà segreto, visto che il "sì" è già stato richiesto nel momento di raccogliere le firme di supporto al referendum. Il Pdl è un altro convinto assertore che le Comunità di valle siano un inutile orpello burocratico che toglie la rappresentanza territoriale ai Comuni. Il partito oggi nelle mani di Giorgio Leonardi sulla faccenda è andato un po' a rimorchio, nel senso che ha lasciato fare la Lega tutto il lavoro propositivo, ma almeno sull'abrogazione delle Comunità i due partiti si trovano d'accordo. Con loro, ovviamente, anche la Civica di Divina.

Sul fronte del governo, invece, Upt e Patt non hanno dubbi nell'ordinare ai loro di astenersi. Obiettivo: far mancare il quorum (la metà più uno degli aventi diritto) e quindi invalidare il referendum. A chi fa notare che non è molto "democratico" invitare a disertare le urne, i partiti di maggioranza rilevano invece che nei referendum non votare è indice di una precisa scelta e vale tanto quanto il no. Per restare in ambito di maggioranza, la pensano in modo diametralmente opposto i Verdi. «La Lega - spiega Marco Boato - ha usato con disinvoltura in passto lo strumento dell'astensione pe rfar fallire referendum sui quali era in disaccordo e lo stesso referendum sulle Comunità appare strumentale. Ma la disinvoltura della Lega non è motivo sufficiente per ripagarla della stessa moneta». Per i Verdi le Comunità hanno bisogno di qualche correttivo, tipo la legittimazione degli elettori con la votazione integrale del consiglio, ma non sono di certo da abolire. Quindi i Verdi suggeriscono di andare alle urne e votare no.
Libertà di voto viene data da Nerio Giovanazzi (Amministrare il Trentino), Udc e Idv (anche se l'avversione alle Comunità di valle è conclamata). In imbarazzo il Pd: difende le Comunità di valle e allo stesso tempo l'istituto del referendum, quindi sta in equilibrio tra un votare no e il non recarsi alle urne.













Scuola & Ricerca

In primo piano