RAPPORTO IMMIGRAZIONE Oltre 46 mila stranieri in Trentino, aumentano quelli senza lavoro

Alla fine del 2009 erano 46.044 i cittadini stranieri residenti in Trentino, con un incremento dell'8,1% rispetto al 2008, provenienti da 137 Paesi diversi (Romania in testa). Sono i dati forniti dal Cinformi



TRENTO. Alla fine del 2009 erano 46.044 i cittadini stranieri residenti in Trentino, con un incremento dell'8,1% rispetto al 2008, provenienti da 137 Paesi diversi, di cui il 51,5% donne.

E' quanto emerge dal Rapporto sull'immigrazione-2010 del Cinformi (Centro informativo per l'immigrazione della Provincia di Trento), presentato alla facoltà di Economia a Trento.

Giunto al suo nono anno, il Rapporto si propone come punto di riferimento per addetti ai lavori e operatori dei servizi, ma anche come mezzo di approfondimento sul fenomeno. Sfiora quindi la quota del 9%, secondo il rapporto, la presenza di stranieri rispetto alla popolazione residente.

Una percentuale più alta rispetto al valore medio nazionale (7,7%), ma inferiore alla media del Nordest, intorno al 9,8%. Sono di origine europea due immigrati su tre e nel 53,4% dei casi sono in Trentino per motivi di lavoro.

Tra i principali Paesi di provenienza al primo posto si trova la Romania, con 7.700 presenze, seguita da Albania con 6.800, Marocco (4.800), Macedonia (3.200), poi Pakistan e Cina e Paesi Sudamericani.

Sei domande su dieci per il ricongiungimento familiare sono riconducibili al quattro gruppi nazionali: Moldova, Albania, Pakistan e Marocco. Sul fronte dell'occupazione si registra una diminuzione del 7% delle assunzioni, che nel settore industriale arriva ad un -25%. Mentre il numero di iscritti nelle liste di collocamento è aumentato di oltre il 50%.

Nelle scuole il numero di alunni di cittadinanza straniera ha registrato un incremento del 7,5% rispetto al 2008. Il comprensorio della Valle dell'Adige da solo copre più di un terzo degli alunni stranieri ( il 37%).

Su 527 alloggi pubblici assegnati in Provincia di Trento nel 2009, 53 sono andati a cittadini non comunitari, coprendo il 10% del totale. La quota di ricoveri di pazienti stranieri segna un +2,9%.













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