Raggirato per amore «perde» 50 mila euro

Un uomo molto fragile sarebbe stato vittima di una donna e del suo compagno In un anno ha dilapidato il conto corrente e ha anche contratto dei debiti



TRENTO. Una persona fragile e una coppia pronta ad approfittarsi di questa situazione per farsi dare denaro. Così tanto denaro che la vittima del raggiro - secondo la ricostruzione che viene fatta dall’accusa - avrebbe dilapidato il suo patrimonio e avrebbe dovuto pure contrarre dei debiti. E tutto per un sentimento che assomigliava all’amore ma che in realtà di buono, gentile, autentico, non aveva nulla. Due gli imputati per circonvenzione di incapace, una coppia che si sarebbe fatta dare in un anno oltre 50 mila euro. Da un uomo fragile, incapace di comprendere di essere vittima di un raggiro, incapace di levarsi dalla ragnatela che i due gli avrebbero costruito attorno.

I fatti come detto risalgono a tre anni fa e tutto aveva avuto inizio con l’incontro della vittima con la donna (quarantenne originaria dell’Est Europa ma residente in Trentino) che ora è sul banco degli imputati. Un’amicizia che per la vittima si sarebbe trasformata in qualcosa di diverso, con la donna che piano piano occupava sempre maggiori spazi nella vita di lui. E assieme allo spazio cominciava - secondo la ricostruzione che è stata fatta dalla procura - a prendere possesso anche del denaro dell’uomo. Che le avrebbe fatto una serie di bonifici e le avrebbe anche dato denaro in contanti. Soldi che sarebbero finiti anche sul conto corrente del compagno, quarantenne che vive in provincia.

Il totale, come detto, supera i 50 mila euro. E che le spese fatte in quello specifico anno non fossero consone allo stile di vita consueto dell’uomo, sarebbe dimostrato anche dal raffronto con i bilanci famigliari degli anni precedenti. Dove le entrate sarebbero state sempre superiori alle uscite.

Insomma sarebbero stati i due a spingerlo a ricorrere con frequenza in banca per fare bonifici e per fare dei prelievi in contanti. Non solo. Secondo la ricostruzione dei fatti che è stata fatta dall’accusa, la vittima del raggiro sarebbe stata spinta - per poter continuare a dare dei soldi ai due - anche a contrarre dei debiti con delle finanziarie di credito al consumo. Una quadro molto pesante per i due imputati che dovranno difendersi, come detto, dall’accusa di circonvenzione di incapace. Con un danno economico - del quale è facile pensare che si chiederà il ristoro - che supera i 50 mila euro.

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