il caso

Quarta scrive ai figli: «Non vedo l’ora di riabbracciarvi»

Lettera dell’uomo in carcere per l’omicidio dell’ex moglie: «Ho fatto una cosa brutta. La mamma manca anche a me»



TRENTO. Si preoccupa che i figli non facciano disperare i nonni, li sprona ad imparare presto a leggere e scrivere e chiede al maggiore dei due di proteggere la piccola dalle sue paure. E conclude la lettera con un auspicio: «Cari miei tesori, vi voglio un sacco di bene e farò di tutto per potervi riabbracciare il più presto possibile». A scrivere è Marco Quarta l’uomo in carcere dal 19 marzo per l’omicidio dell’ex moglie Carmela Morlino uccisa con 15 coltellate la sera del 13 marzo, sul pianerottolo di casa a Zivignago di Pergine. E la lettera è indirizzata ai due figli minori della coppia che ora vivono con i nonni materni in Puglia. Una lettera in cui Quarta sembra quasi colloquiare con i figli ai quali parla anche dell’omicidio, senza però mai usare questa parola.

«Vi penso sempre - scrive Quarta - so che è un brutto momento e che vi sentite soli ma anche se non ci vedete io e la mamma siamo sempre vicini. Tutte le notti nei sogni vi vedo e vi parlo, come parlo con la mamma che manca tanto anche a me. Quella sera il papà ha fatto alla mamma una cosa tanto brutta e purtroppo quando si fanno le cose sbagliate è difficile tornare indietro. È per questo motivo che il papà è stato messo in castigo e per un po’ di tempo non potrà vedervi».

Poi li rassicura, spiega loro che non sono soli, che hanno l’affetto dei nonni sia materni che paterni. E cerca di parlare con loro con «naturalezza». Il discorso tocca gli animali di casa e poi la vita di tutti i giorni. Invita il maggiore a continuare a nuotare, ad andare sott’acqua come uno squalo. E a stare vicino alla sorella più piccola perché lui è un bambino bravo e forte. Poi ci sono i consigli: non fate arrabbiare i nonni, comportatevi bene con gli amici, e imparate presto a leggere e a scrivere.

«Se siete tristi - scrive ancora - guardate in cielo che la mamma ci guarda e ci protegge, oppure guardate le foto che a casa ce ne sono tante».

Dai toni molto differenti, invece, la lettera che era stata trovata nell’ufficio dell’uomo nei giorni immediatamente successivi all’omicidio. Una lettera senza data nella quale l’uomo pare annunciare il suo suicidio. Una lettera con diversi destinatari, forse un canovaccio che non è stato più elaborato nel quale dispensa consigli e spiega ciò che è in grado di lasciare, in eredità, ai figli. Spera di non lasciare debiti, annuncia incontro con il commercialista per sistemare la situazione. Un testo che appare un po’ confuso, quasi un flusso di coscienza che forse racconta il disagio che lui stava vivendo. Disagio evidenziato anche dalla perizia che l’avvocato di Marco Quarta, Luca Pontalti, ha affidato al dottor Bincoletto. Dalle diverse visite a Quarta nel carcere di Trento, lo psichiatra ha redatto una relazione psichiatrica in base alla quale evidenzia come l’uomo, nel momento in cui ha accoltellato sua moglie, soffrisse di una riduzione importante della capacità di intendere e volere.

Era la sera dell 13 marzo quando l’allarme è partito da via Cargadora a Zivigano di Pergine. La corsa contro il tempo dei soccorsi era stata purtroppo inutile: i sanitari non erano riusciti a salvare la vita a Carmela Morlino, colpito con 15 coltellate. Ad assistere alla terribile scesa i due figli della donna eun vicino di casa che aveva disarmato Marco Quarta. L’ex marito della vittima era quindi scappato, usando la sua Dacia e per lunghi giorni c’era stata una caccia all’uomo in un tutto in nord Italia. E non solo. Segnalazioni della presenza dell’uomo arrivavano anche da Salerno e dalla Puglia. Alla fine Quarta era stato individuato la sera del 19 marzo al centro commerciale «La fattoria» di Rovigo. A dare un mano fondamentale ai carabinieri era stata un donna che la sera prima aveva seguito il servizio che la trasmissione «Chi l’ha visto?» aveva dedicato al caso. E anche memorizzato modello e targa della vettura che i militari stavano cercando. Quando l’ha notata nel parcheggio ha dato immediatamente l’allarme e per l’uomo sono così scattate le manette.

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