sanità

Punto nascite a Tione, firmano in 20.000

Nuovo muro sfondato dalla petizione della Comunità di valle per salvare il reparto dell’ospedale


di Ettore Zini


TIONE. Sono più di ventimila le firme raccolte a sostegno del punto nascite di Tione. Un numero inimmaginabile solo fino a pochi giorni fa. Man mano, però, che sono cominciate ad arrivare negli uffici della Comunità di valle i plichi dei vari centri di raccolta ci si è subito reso conto che il risultato sarebbe stato strepitoso. «E, il risultato - dicono a Tione - è ancora parziale. Mancano all’appello ancora i risultati di chi si è impegnato nella raccolta porta a porta. Mancano soprattutto le sottoscrizioni che potranno arrivare nel fine settimana durante manifestazioni come la Desmontegada di Pinzolo, che notoriamente richiama centinaia e centinaia di persone». Finora i promotori della petizione non hanno incontrato alcuna difficoltà a reperire adesioni verso il reparto di ostetricia e ginecologia di Tione ritenuto indispensabile da quasi tutti i giudicariesi. Prova ne è che all’appello lanciato dalla Comunità di valle e dai sindaci di molti comuni, la cittadinanza - cui si sono uniti moltissimi turisti e villeggianti abitudinari - la gente ha risposto in modo massiccio, dando prova di grande attaccamento ai servizi sul territorio.

Ora gli occhi sono rivolti a martedì 2 settembre, quando in una conferenza stampa già annunciata nella sede della Comunità delle Giudicarie, alle 12, saranno reso noto, al centesimo, quante firme si sono riuscite a totalizzare. Al di là dei numeri - come più volte in questi giorni è stato fatto osservare dai vertici della Comunità di valle - il successo registrato in questo frangente ha il sapore di un vero plebiscito dei Giudicariesi verso il mantenimento non solo del punto nascite, ma anche riguardo la necessità di maggiori attenzioni verso un nosocomio strutturalmente ricco per le decine di milioni investiti in campo edilizio (18,5 già spesi per le ristrutturazioni esterne e dell’ala nord e altri 2,5 più 6 promessi per Pronto soccorso e ala sud) e al contempo sempre più carente di contenuti con alcuni reparti sprovvisti di figure mediche e personale in grado di garantire il servizio h24.













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