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Profughi, per chi chiede asilo restano solo venti posti liberi

In Trentino sono 680 le persone che attendono la risposta della Commissione e possiamo ospitarne 700. Poco spazio anche per gli ucraini: sono 503 e 600 i "letti"



TRENTO. Accoglienza: il consigliere provinciale del Pd Luca Zeni ha chiesto in aula alla giunta provinciale di fornire i dati sulla situazione attuale e sulle prospettive, per quanto riguarda il Trentino. Nella risposta fornita dall' assessore competente, viene confermato l'aumento delle presenze, con indicatori che prevedono ulteriori crescite. Con un quadro preoccupante, perché siamo ormai molto vicino ai tetti massimi di posti disponibili. A oggi i richiedenti protezione internazionale sono 680 con un totale di 700 posti disponibili. Sono invece 503 i richiedenti protezione temporanea di nazionalità ucraina (su 600 disponibili) e 60 i minori non accompagnati. Inoltre, rispetto alle domande di asilo si registra il 60% dei dinieghi da parte delle Commissioni di Valutazione e quindi queste persone, qualora scelgano di rimanere comunque sul territorio nazionale, diverrebbero irregolari.

Zeni - precisa una nota del Pd - ha poi evidenziato quanto sia cambiato l'approccio tra gli slogan della propaganda della destra contro la gestione dei profughi in Trentino e la necessità di governare il fenomeno, ora che quelle stesse forze politiche ricoprono ruoli di governo. Ha poi rammentato la correttezza della visione complessiva della gestione del fenomeno, che nel nostro Paese era stata impostata dall'allora Ministro Minniti ed ha espresso preoccupazione rispetto all'imminente raggiungimento del tetto previsto in Trentino e pari a 700 persone richiedenti protezione internazionale. Infine,il consigliere ha auspicato che la Giunta provinciale, la quale aveva inizialmente depotenziato il sistema di accoglienza, sappia governare i problemi attuali con serietà, coordinando al meglio l'azione dei molti soggetti coinvolti e che operano sul territorio Trentino.

 













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