Professioni sanitarie, al via il maxi-Ordine 

Obbligo derivato dalla legge Lorenzin, in provincia un bacino di 1800 iscritti. Con qualche difficoltà



TRENTO. Il maxi ordine delle professioni è stato definito dal presidente Michele Caliari come una realtà unica al mondo. L’acronimo dall’impronunciabile scioglilingua - Tsrm-Pstrp - è già unico. Ma al di la dell’aspetto ironico, alla base di questa nuova realtà c’è però un problema molto complicato.

Il 22 dicembre scorso, con una delle ultime leggi approvate dal governo Gentiloni su proposta dell’allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin, è stato introdotto l’obbligo che ogni attività di carattere sanitario faccia riferimento ad un Albo o Collegio, legge che è diventata esecutiva a marzo e dal primo luglio è possibile l’ iscrizione. Peccato che questa obbligatorietà cozzi con le disposizioni europee che sono del tutto contrarie alla fondazione di nuovi ordini professionali.

La soluzione? Tutta italiana. Ovvero si è preso la realtà territorialmente più rappresentativa che per il Trentino era il Collegio Professionale dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e lo si è di fatto allargato a 37 diverse professioni (dall’educatore professionale all’igienista dentale; dal logopedista al podologo solo per citarne alcune) e come conseguenza immediata c’è il passaggio dall’attuale realtà di 231 iscritti ad una stima di 1843 per la provincia di Trento e 3749 a livello regionale.

Ma c’è anche il problema che una legge evidentemente preparata in fretta, esclude dalla possibilità di iscrizione chiunque abbia subito una condanna penale e abbia dei carichi pendenti: “Premetto che abbiamo presentato un rincorso a questo proposito – sottolinea Michele Caliari – perché è assurdo non abilitare alla professione chi può avere un problema penale di minima gravità. In più bisogna creare 37 commissioni esaminatrici e poter avere dei riferimenti sulla valutazione dei titoli che sono presentati insieme alla domanda per cui allo stato attuale abbiamo un Ordine con 19 commissioni valutatrici. Per semplificare abbiamo dematerializzato le domande che si possono presentare accedendo al nostro sito, ma stiamo anche lavorando con una modalità che ha bisogno di essere confermata nei fatti”.

Insomma se da una parte è giusto che in tutte le professioni possa essere esclusa l’improvvisazione, dall’altra una legge troppo frettolosa ha creato una serie di problemi che devono però essere risolti anche in tempi brevi.

Cosi ieri mattina nella nuova sede di Via del Commercio si sono riuniti i rappresentanti di tutte le professioni per concordare le prossime mosse. “Al contrario di alcune voci infondate, l’attivazione delle iscrizioni è partita col primo luglio, ma non sappiamo ancora quale sarà il termine massimo concesso. E’ opportuno quindi che tutti gli interessati assolvano alla procedura, per poter poi avere il tempo di valutare le domande in un termine medio breve”.

(d.p.)

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