Sul nuovo sito tutti i numeri degli uffici di largo Pigarelli che stanno lavorando per avere la certificazione

Procura, «azienda» dal bilancio in attivo

L'utile sfiora i 4 milioni di euro. La spesa più pesante? Le intercettazioni


Mara Deimichei


TRENTO. Se fosse un'azienda, avrebbe un attivo di tutto rispetto che, calcolato per difetto, sfiora i quattro milioni di euro. Invece stiamo parlando della procura di Trento che meno di un mese fa ha attivato il proprio sito internet dove, oltre ad informazioni per cittadini e avvocati, si trova anche il bilancio sociale. Con un'aspirazione: ottenere la certificazione Iso 9001: 2008.

La funzione del bilancio sociale è quella di descrivere analiticamente le ragioni per le quali si sostengono determinati costi. E diventa anche un insieme di numeri grazie ai quali conoscere meglio la giustizia trentina. Ci sono gli schemi con la divisione per reati ma anche la pianta organica (nella realtà carente rispetto a quanto previsto sulla carta) e, capitolo forse più curioso, i costi della procura, ma anche i ricavi che è riuscita ad avere. Tutto questo riferito al 2009. E il bilancio è positivo con un più 3 milioni 788 mila euro.

Nelle voci di spesa, la più pesante è quella delle intercettazioni con 4 milioni 731 mila euro, seguita da quello del personale (qualcosa oltre i tre milioni). Si scopre anche che 4 mila euro servono per la custodia dei beni sequestrati e 10 mila per le indennità dei magistrati onorari. La cancelleria, compresa delle spese per le fotocopiatrici e i fax, pesa per poco meno di 10 mila euro, mentre 776 sono destinati allo sviluppo informatico. I costi della struttura incidono per 65 mila euro (13 mila vanno in riscaldamento e quasi 9 mila per le bollette dei telefoni). Fra acqua ed energia si superano di poco i 10 mila euro.

Sul versante dei ricavi, la voce più importante è quella relativa al denaro confiscato (in parte anche grazie alle intercettazioni) che nel 2009 ha raggiunto la ragguardevole cifra dei 6 milioni 450 mila euro. Ci sono poi i pagamenti delle multe e delle ammende (qualcosa più di un milione e mezzo di euro), i certificati (112 mila euro) e le spese processuali pagate dagli imputati (quasi 33 mila euro). Poi c'è un'altra voce importante ed è relativa ai pagamenti delle imposte a favore dell'amministrazione finanziaria per violazioni tributarie che hanno comportato reati per i quali c'è stata condanna penale. E sono poco meno di 5 milioni di euro. La cifra finale sfiora così i 13 milioni di euro ma è calcolata per difetto. E non comprende il denaro di cui è stata disposta la confisca ma non in via definitiva (altri 11 milioni di euro).

Per quanto riguarda l'attività dei procuratori, nel 2010, erano 9.175 le notizie di reato pendenti, quasi 17 mila quelle che sono sopraggiunte nel corso dell'anno. 19.135 quelle che sono state definite e quindi alla fine dello scorso anno ne rimanevano pendenti 7.003, ossia in media 778 per ciascun magistrato. Buone anche le risposte sui tempi della giustizia: in 6 mesi c'è la richiesta di archiviazione o l'inizio dell'azione penale per la maggioranza dei procedimenti.

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