IL CASO

Poste al collasso: sciopero degli straordinari

I dipendenti incrociano le braccia per un mese. Succede solo in Trentino: «Situazione insostenibile»



TRENTO. Solo negli uffici postali del Trentino, sciopero degli straordinari dei lavoratori delle poste fino al 10 luglio. Previsto un mese di ulteriori disagi per gli utenti in un’estate di fuoco. Troppo lavoro, manca personale, Poste Italiane non prevede, a breve, nessun piano di riorganizzazione per la gestione degli uffici postali della provincia. Sedi periferiche disagiate, dipendenti in affanno. A proclamare il blocco degli straordinari Slp Cisl. In Provincia di Trento gli sportellisti sono 600 su 210 uffici postali. Di questi ultimi, 120 uffici sono mono unità. 80 i dipendenti in trasferta giornaliera, per assicurare il servizio in tutte le valli. Per una gestione efficiente del servizio, in Trentino mancano almeno 50 sportellisti, ma l’azienda non ha intenzione di assumere nuovo personale. A questo si aggiunge il fatto che, negli ultimi tre anni, sono andate in pensione 150 persone. Tra il 2018 ed il 2020, il 40% del personale delle poste che opera in Trentino andrà in pensione. «La situazione è insostenibile» dice Catia Pancin segretaria di Slp Cisl. Da anni il sindacato lamenta difficoltà che, dalle condizioni di lavoro del personale, si trasformano di conseguenza in notevoli disagi per l’utenza. Nei mesi dell’estate, data l’organizzazione attuale e la gestione delle ferie, molti gli uffici postali periferici che saranno in forte difficoltà. La situazione più critica nell’ Alto Garda. Pancin nota come, in questi anni e sempre di più, tanto da divenire ormai una regola « molti uffici si aprono solo grazie al grande senso di responsabilità dei lavoratori che, oltre a dover gestire una clientela sempre più insoddisfatta, devono fare i conti con le crescenti richieste commerciali finalizzate al raggiungimento di obiettivi. Denunciamo grande disagio del personale costretto ad operare in numero ridottissimo negli uffici dove prima c’era personale sufficiente. Tanti i colleghi comandati ad operare quotidianamente in uffici diversi da quelli di applicazione (trasferte) perché altrimenti non si aprono materialmente gli sportelli». Lo sciopero delle prestazioni straordinarie, in media dalle 2 alle 3 ore al giorno, durerà fino al 10 luglio tranne il giorno 16 giugno. « La capillarità della nostra offerta va sostenuta e merita un rafforzamento delle prestazioni al servizio del cittadino trentino attraverso nuove assunzioni negli uffici postali, creando in questo modo un turnover corretto tra pensionamenti e nuove risorse». Dura l’accusa all’azienda, da parte del sindacato trentino. «Un’azienda incapace, a livello locale, di progettare una gestione adeguata alle esigenze, alla ricchezza, alla complessità ed alla peculiarità orografica del nostro territorio». (f.q)













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