Portela, l’agonia dell’asilo: «Nessuno si iscrive più»

Il comitato di gestione e il presidente dell’ente gestore: il calo demografico non c’entra, è colpa del degrado


di Daniele Peretti


TRENTO. L'asilo Zanella, il più antico di Trento ( è stato aperto nel 1841) rischia di chiudere. Il grido d'allarme lo lanciano Cecilia Costa presidentessa del Comitato di Gestione e Marco Santini vicepresidente dell'ente gestore. «A settembre avremo una sezione e mezzo: considerando le uscite per età che riducono gli attuali 40 bambini, a 25 con due sole nuove iscrizioni. Si rischia di non poter garantire il triennio agli attuali iscritti, ma anche di chiudere lo stesso asilo». Un minor numero di iscrizioni dovute al calo demografico? «Solo in parte. Il drastico calo di iscrizioni è coinciso con questi ultimi anni nei quali il degrado di via Tommaso Gar e di piazza Leonardo Da Vinci è aumentato. Le mamme chiedono se si tratta di un asilo sicuro e guardano perplesse il traffico di prostitute e clienti che si svolge proprio davanti all'ingresso. Quando dico che mio figlio è iscritto all'asilo Zanella, mi sento dire “come in quella zona di m....?”. Non è piacevole anche perché all'interno, l' asilo è molto bello e può contare su un personale di livello». Nel dettaglio com'è la situazione? «Il traffico inizia già a mezzogiorno e spesso le ragazze si siedono proprio sui gradini dell'ingresso dove alla mattina troviamo i resti dell'attività notturna. Il personale pulisce, ma non si riesce ad anticipare l'arrivo dei primi genitori. Le pertinenze esterne sono utilizzate dai tossici per i loro traffici». Vi sentite assediati? «Lo siamo. All'interno l'asilo ha mantenuto la struttura del primo dopoguerra quando fu ricostruito, quindi ci sono aule ampie con soffitti alti. In più un parco con abeti che sono l'ideale per giocare all'ombra. Siamo in centro storico e sarebbe un'asilo ideale, se non fosse per il contesto». Avete chiesto una maggiore sorveglianza? «Qualche anno fa hanno tagliato la siepe che proprio di fronte all'asilo creava un corridoio all'interno del quale succedeva di tutto. Più recentemente l'ente gestore ha scritto al sindaco, al questore e al comandante dei vigili, ricavandone solo promesse». Lei è avvocato, un parere legale sulla situazione? «Appoggeremo l'azione per il risarcimento del danno patrimoniale perché il nesso causale tra il drastico calo di iscrizioni ed il degrado è evidente. Se ne configurerebbe anche un secondo, nel caso in cui non dovessimo riuscire a completare il triennio: sarebbe un danno morale per bambini e genitori. A giugno parteciperemo alla festa del quartiere con un nostro stand, col quale proveremo a rilanciarci». Marco Santini è il vicepresidente dell'ente gestore: «Se non fossimo proprietari avremmo già chiuso. In un anno abbiamo avuto un calo del 25% delle iscrizioni, concomitante con l'aumento del degrado. L'anno prossimo, con 27 iscritti, ci autofinanzieremo: ma è a rischio la sopravvivenza di un asilo che è un pezzo di storia della città. Abbiamo chiesto l'intervento delle autorità, ma non ci hanno preso in considerazione. Basta pensare che il comune cancella le scritte sui muri esterni, chiedendo 150 euro per ogni intervento. Non ce li possiamo permettere, senza sorveglianza sarebbe una spesa ricorrente».

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