Polizia, squadra nautica verso la soppressione

E’ nella lista dei tagli del Viminale. Lo scorso anno c’è stato l’addio dell’Arma: ora il tratto trentino del lago di Garda rischia di rimanere senza alcun controllo


di Matteo Cassol


RIVA. Dai prossimi mesi il Garda trentino rischia di rimanere senza controllo da parte delle forze dell'ordine. Secondo le intenzioni del ministero dell'Interno, infatti, quella dell'estate 2014 potrebbe essere l'ultima stagione di attività da parte della squadra nautica della polizia di Riva, in predicato di essere soppressa assieme a tutti gli altri nuclei nautici italiani. Sarebbe il secondo e pesantissimo colpo dopo che nell'aprile dello scorso anno è stato tolto il servizio di pattugliamento in acqua da parte dei carabinieri. Ciò significa che il sistema di presidio sarebbe quasi del tutto cancellato, demandato solo alla guardia costiera che a quel punto sarebbe chiamata a tenere d'occhio da sola tutto lo specchio del Benaco.

La drastica misura è la conseguenza del piano di riordino proposto dal Viminale per fronteggiare la crisi economica, con, oltre alla soppressione di tutte le 50 squadre nautiche e di quattro sezioni di sommozzatori, un taglio complessivo di un miliardo e 800 milioni di euro agli stipendi dei poliziotti, la prevista chiusura di undici commissariati, la soppressione di due compartimenti e 27 presidi della stradale, la cancellazione di 73 sezioni di polizia ferroviaria, la chiusura di 73 sezioni provinciali della polizia postale, di due zone di frontiera, di 10 presidi minori, di 11 nuclei a avallo e di 4 nuclei artificieri, con la riduzione delle scuole di formazione.

Proprio in questi giorni la squadra nautica della polizia rivana del comandante Marco Camparada è tornata in prima linea, con il sostegno dei colleghi arrivati da La Spezia, nelle ricerche sul confine tra Veneto e Trentino di Wladimir Pizzedaz, l'imprenditore altogardesano uscito il 20 luglio sulla sua imbarcazione e mai più rientrato. Oltre a questo tipo di attività, solo nella scorsa stagione erano stati registrati 131 interventi in acqua, 67 soccorsi ai natanti, 62 assistenze alle regate, 95 soccorsi alle persone, 5 verbali, 7 interventi di ricerca dispersi, 1 recupero di ordigno bellico, 1 sequestro di pescato, 2 interventi per decessi, 8 controlli amministrativi, 2 denunce all'autorità giudiziaria. Importante anche l'attenzione rivolta ai controlli ambientali, con il raggio d'azione della squadra che si spinge fino a Torri del Benaco e Salò. L'opera di sensibilizzazione attuata nella parte bassa del lago ha poi consentito una riduzione delle infrazioni da parte di natanti che non osservano il divieto di navigazione nelle acque trentine (le multe, dell'importo di circa 170 euro, sono passate da una trentina a cinque), mentre è stata recente (da poco più di un anno) l'introduzione di due acquascooter grazie ai quali la squadra nautica pattuglia specificamente il Garda trentino, con tra maggio e settembre 100 ore di servizio che hanno comportato tra l'altro il controllo di 28 natanti e di 30 persone e il soccorso di 28 natanti e di 34 persone.

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